Fumare accelera l'invecchiamento: lo dimostra uno studio sul Dna
Una ricerca presentata al Congresso Internazionale 2023 della Società Europea per la Medicina Respiratoria ha dimostrato il legame tra sigarette e tendenza a invecchiare
Il sospetto c'è sempre stato, ma adesso c'è anche la prova regina: fumare fa invecchiare più in fretta. Finora lo avevano affermato alcune evidenze scientifiche e i risultati di ricerche come quelle sull'invecchiamento della pelle. Un nuovo studio, però, ha dimostrato che la prova dei risultati del fumo è scritta nel Dna. Per la precisione nei cromosomi: il fumo, infatti, accelera l'accorciamento delle loro estremità, chiamate telomeri, che sono un indicatore della capacità della cellula di rigenerarsi e ripararsi, e quindi della velocità di invecchiamento.
Lo studio, guidato dall'università cinese di Hangzhou, è stato presentato a Milano al Congresso Internazionale 2023 della Società Europea per la Medicina Respiratoria.
Smettere di fumare fa bene La ricerca dimostra anche che smettere di fumare riduce considerevolmente il rischio di invecchiare prima del tempo. I telomeri, sequenze ripetute di Dna che proteggono le estremità dei cromosomi, sono come le guaine di plastica o metallo alla fine dei lacci delle scarpe, che impediscono a questi ultimi di sfilacciarsi.
Ogni volta che una cellula si divide, i telomeri si accorciano un po'. Fino a diventare così corti che la cellula non riesce più a dividersi con successo e muore: questo fa parte del processo di invecchiamento. La lunghezza dei telomeri è stata collegata a molte malattie, come disturbi cardiovascolari, diabete e perdita di tessuto muscolare, ma finora pochi studi hanno indagato il rapporto con la dipendenza da sigarette.
Più sigarette si fumano e più si invecchia I ricercatori guidati da Siyu Dai, analizzando i dati genetici di quasi 500mila persone raccolti nella banca dati britannica Biobank, hanno ora scoperto che fumare accorcia in maniera significativa i telomeri dei cromosomi contenuti nei globuli bianchi, cellule che fanno parte del sistema immunitario. Inoltre, l'effetto risulta tanto maggiore quanto più grande è il numero di sigarette fumate abitualmente.
Invece, per gli ex fumatori, gli autori dello studio hanno trovato solo una lieve tendenza verso cromosomi più corti, non significativa dal punto di vista statistico.
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