Cresce la produzione di metanfetamine in Afghanistan: secondo un report dell’agenzia antidroga delle Nazioni Unite è il Paese in più rapida ascesa nel mercato internazionale. Lo Stato è anche il principale produttore di oppio ed eroina nonostante i Talebani abbiano dichiarato, dal loro insediamento nell'agosto del 2021, di fare guerra ai narcotici. La metanfetamina è prodotta principalmente da sostanze legalmente disponibili o estratte dalla pianta efedra, che cresce allo stato selvatico.
Dati -
Il report ha definito la produzione di metanfetamine in Afghanistan "una crescente minaccia" alla sanità regionale e nazionale perché potrebbe modificare il mercato delle droghe sintetiche e alimentare la dipendenza. Un dato evidenzia la crescita: quattro anni fa il totale dei sequestri annuali di metanfetamina nel Paese era pari a 100 kg, due anni dopo nel 2021 era salito a 2700 kg, più del 200%.
Le analisi -
Angela Me, capo della sezione di ricerca dell'UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine), ha dichiarato all'Associated Press che la produzione di metanfetamina, soprattutto in Afghanistan, presenta diversi vantaggi rispetto alla produzione di eroina o cocaina. "Non c'è bisogno di aspettare che qualcosa cresca", ha detto Me. "Non c'è bisogno di terreni. Servono solo i cuochi e il know-how. I laboratori di metanfetamina sono mobili, nascosti. L'Afghanistan possiede anche la pianta dell'efedra, che non si trova nei principali Paesi produttori di metanfetamina: Myanmar e Messico. È legale in Afghanistan e cresce ovunque. Ma ne serve molta".
I talebani -
Me ha detto che è ancora presto per valutare l'impatto della repressione talebana sulla fornitura di metanfetamina. Un portavoce del ministero degli Interni, Abdul Mateen Qani, ha dichiarato che il governo gestito dai Talebani ha vietato la coltivazione, la produzione, la vendita e l'uso di tutti gli intossicanti e gli stupefacenti in Afghanistan. Le autorità hanno distrutto 644 fabbriche e circa 12.000 acri di terreno dove venivano coltivati, lavorati o prodotti narcotici vietati. Ci sono stati più di 5.000 raid in cui sono state arrestate 6.000 persone. "Non possiamo affermare al 100% che sia finita, perché le persone possono ancora svolgere queste attività in segreto. Non è possibile azzerare il fenomeno in così poco tempo", ha detto Qani. "Ma abbiamo un piano strategico quadriennale che prevede la fine dei narcotici in generale e delle metanfetamine in particolare".