accusata di maltrattamenti in famiglia

Roma, dà uno schiaffo alla figlia 12enne perché invia foto sexy a un ragazzo: madre condannata

La donna è stata accusata di maltrattamenti in famiglia non solo per il ceffone ma anche per il peso psicologico addossato alla minore sul mancato aiuto in casa e sulla necessità di occuparsi di nonna e fratelli 

© -olycom

A Roma una donna di 40 anni è stata condannata a un anno e sette mesi di reclusione con l'accusa di maltrattamenti in famiglia per aver dato uno schiaffo alla figlia di 12 anni dopo aver sbirciato su suo cellulare e scoperto che la ragazzina aveva inviato foto sexy a un ragazzo. I fatti risalgono al 2016. La donna, controllando il profilo Instagram della figlia, ha scoperto che aveva inviato scatti osé a un ragazzo più grande di lei. Da qui il gesto: l'ha colpita sulla faccia, provocandole anche un graffio. Poi l'ha ripresa con parole umilianti, sottolineando anche il mancato aiuto nelle faccende domestiche. Nel 2019 la minore ha raccontato tutto ai servizi sociali e il suo racconto ha dato il via all'inchiesta. 

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la sentenza nei confronti della madre violenta è stata pronunciata dai magistrati del collegio della prima sezione penale del Tribunale, che hanno subordinato la sospensione della pena a un percorso di recupero da parte della donna e rivisto la richiesta del pubblico ministero che chiedeva una pena esemplare con tre anni di carcere.

Lo schiaffo alla ragazzina -

 "Ma davvero è possibile giudicare maltrattamento uno schiaffo dato alla figlia perché invia foto osé a uno sconosciuto?" chiede l'avvocato della donna durante l'arringa. Secondo quanto riportato dal Corriere, però, le motivazioni della sentenza andrebbero oltre: "Posso tranquillizzare i genitori italiani che la signora non è stata condannata per lo schiaffo dato alla figlia, dopo avere scoperto che mandava foto osé" ha sottolineato Alfonso Sabella, presidente della prima sezione penale.

Il caos in casa e l'aiuto nelle faccende domestiche -

 Sulla sentenza, infatti, hanno pesato anche le dichiarazioni dei servizi sociali che frequentavano la casa dal 2012. Casa nella quale vivono la donna, la figlia 12enne e altri due figli più piccoli. Fino a poco tempo fa con loro c'era anche la nonna, scomparsa di recente. La casa è stata trovata in condizioni di caos e, di tali condizioni, la madre accusa proprio la figlia maggiore, colpevole di non aiutarla nelle faccende domestiche.

Il peso psicologico -

 Oltre allo schiaffo, infatti, alla donna viene contestato il peso psicologico addossato alla figlia sul bisogno di occuparsi di nonna e fratelli quando lei era fuori casa per lavoro. La donna, infatti, non ha mai potuto contare sull'aiuto da parte del padre dei figli che ha cresciuto da sola. 

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