L'8 Settembre 1943 è una delle date più importanti della storia del nostro Paese. Quel giorno è stato infatti annunciato via radio l'armistizio tra l'Italia e gli Alleati, siglato nella cittadina siciliana di Cassabile cinque giorni prima. La notizia, comunicata dal capo del governo, il generale Pietro Badoglio, segnava una svolta cruciale nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Dopo la resa, però, ebbe inizio l'occupazione tedesca.
L'annuncio in radio -
"Il governo italiano, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante delle forze anglo-americane. La richiesta è stata accolta". Questo il comunicato con cui Badoglio annunciava agli italiani dai microfoni dell'Eiar la fine dell'alleanza con la Germania nazista. Anche la controparte ne diede notizia in lingua inglese su Radio Algeri. Quello stesso giorno gli alleati sbarcarono a Salerno per iniziare la risalita verso Nord, occupato dalle truppe tedesche.
Le conseguenze dell'armistizio -
Il giorno stesso in cui era stato proclamato l'armistizio, il generale Badoglio e il re Vittorio Emanuele III lasciarono Roma, facendo cadere lo Stato nel caos. L'esercito impegnato nei vari fronti riceveva ordini contraddittori, i soldati non sapevano se resistere ai tedeschi o cedere le armi, mentre l'Italia stessa era divisa tra due popoli stranieri: americani al Sud e tedeschi al Nord. Nello sconforto più totale, sorgeva però una Resistenza, fatta di cittadini che si opposero al nazismo e si organizzarono in formazioni partigiane per la Liberazione del Paese.