Una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Napoli da numerosi cittadini, in diverse parti della città. Al momento non ci sono segnalazioni di danni, anche se si sono verificate scene di panico con gente in strada. È seguito uno sciame sismico ai Campi Flegrei, con una prima scossa di magnitudo superiore a 3.8 registrata alla profondità di 1,7 chilometri. Le zone partenopee in cui lo sciame è stato avvertito maggiormente sono Posillipo, Fuorigrotta e Vomero.
Il sisma è stato avvertito in tutto il circolo urbano del Vesuvio, in Comuni come Portici e San Giorgio a Cremano, oltre che nelle città della zona flegrea come Pozzuoli e Quarto, e nell'area a nord di Napoli (Villaricca, Mugnano e Marano). Scossa segnalata anche dal sismografo di Campobasso, in Molise.
L'attenzione di sismologi e vulcanologi su quanto sta accadendo "è costante", anche se "a oggi non ci sta dando indicazioni di variazioni repentine rispetto al trend osservato negli ultimi 10 anni", ha detto il vulcanologo Giovanni Macedonio, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ed ex direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv.
Il sollevamento del suolo nell'area dei Campi Flegrei è in corso dal 2012 ed è costantemente accompagnato da terremoti, di solito di magnitudo inferiore a 3. Questa volta la magnitudo superiore e il fatto che è stato abbastanza superficiale, hanno fatto sì che sia stato avvertito in particolare nei quartieri di Napoli più vicini alla zona di Pozzuoli. Tanta paura, ma nessun danno, come ha reso noto il Dipartimento della Protezione Civile.
La situazione dei Campi Flegrei, ha sottolineato il vulcanologo, "ha visto una forte crisi fra il 1983 e il 1984, quando il suolo si è sollevato in modo molto rapido e il fenomeno è stato accompagnato da circa 16mila terremoti in due anni, frequenti ma piccoli, di magnitudo inferiore a 3". In seguito il suolo ha cominciato ad abbassarsi in modo silenzioso, senza che avvenissero terremoti e nel 2012 ha iniziato nuovamente a sollevarsi, molto più lentamente che nel 1983-84. Un fenomeno, questo, accompagnato sia da terremoti nella zona di Pozzuoli sia in mare. "Nelle ultime settimane stiamo osservando un sollevamento di circa 1,5 centimetri al mese e la frequenza dei terremoti sta aumentando", ha osservato ancora Macedonio.
Controlli e indagini -
Nei prossimi giorni e nei prossimi mesi saranno effettuate nuove osservazioni per capire se lo sciame sismico è associato a movimenti di fluidi, si controllerà il sollevamento dell'area con l'aiuto di gps e satelliti e si analizzeranno i dati geochimici relativi a flusso, temperatura e composizione chimica dei gas. "Osserveremo l'evoluzione della situazione, per capire se il processo di sollevamento stia subendo delle accelerazioni".