Torna libero Salvatore Buzzi, il ras delle coop romane coinvolto nella maxi indagine "Mondo di mezzo". L'imprenditore, in carcere da un anno, ha lasciato mercoledì il penitenziario di Catanzaro. La scarcerazione è legata a un provvedimento della Cassazione che ha definito illegittimo l'ordine di esecuzione del suo arresto. I difensori hanno ora 30 giorni di tempo per chiedere al tribunale di sorveglianza di Roma l'esecuzione della pena con la misura alternativa dell'affidamento terapeutico. Buzzi deve ancora scontare circa cinque anni.
L'inchiesta -
ll 3 dicembre 2014 Buzzi viene arrestato nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale. Con lui in carcere finisce anche Massimo Carminati. I due sono ritenuti a capo dell'organizzazione criminale di stampo mafioso che ha tenuto sotto scacco uomini dell'imprenditoria, dell'amministrazione e della politica capitolina di tutti gli schieramenti. Per Buzzi, dopo la condanna a 19 anni di reclusione da parte del Tribunale ordinario di Roma, arriva la sentenza della Corte di appello che, nel settembre 2018, riduce la pena a 18 anni e 8 mesi, riconoscendogli il reato di associazione di stampo mafioso. La Cassazione il 22 ottobre 2019 annulla l'aggravante mafiosa a carico degli imputati, riconoscendo due distinte associazioni "semplici": quella riconducibile a Carminati e quella riferita a Buzzi. A dicembre dello stesso anno l'imprenditore ottiene i domiciliari. Nel giugno del 2020, torna libero per decorrenza dei termini di custodia cautelare. A marzo del 2021, a conclusione del processo di appello bis, la prima Corte d'Appello di Roma condanna Buzzi e Carminati rispettivamente a 12 anni e 10 mesi e 10 anni di reclusione. A settembre del 2022, la Cassazione conferma le condanne dei due, che diventano definitive. Buzzi viene quindi arrestato in Calabria.