previste multe ai genitori

Dl criminalità giovanile, nella bozza stop ai cellulari per i minori condannati

Previsto anche l'avviso orale nei confronti degli over 14. La stretta riguarda anche i genitori o i tutori: mille euro di multa se il minore è ammonito dal questore, 2 anni di carcere se il figlio non va a scuola

Dopo i fatti di Caivano, il governo è al lavoro su nuove misure di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, all'esame del pre Consiglio dei ministri. Tra le novità, anche il divieto di utilizzare "piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari".

Una misura che potrà essere disposta dal questore a carico di minori condannati, anche con sentenza non definitiva, per delitti contro la persona, il patrimonio o legati ad armi o droga. Inoltre, l'avviso orale, con convocazione del minore da parte del questore, "può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età" si legge nella bozza del dl. 

Multe fino a 1.000 ai genitori -

 Il minore al di sopra dei 14 anni può essere sottoposto alla procedura di ammonimento da parte del questore. A questo fine il questore lo convoca "unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale”. Nei confronti di chi "era tenuto alla sorveglianza del minore o all'assolvimento degli obblighi educativi è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto". 

Fino a 2 anni di carcere se il figlio non va a scuola -

 Il provvedimento abroga l'articolo del codice penale che prevede una multa di 30 euro e aggiunge un nuovo articolo che punisce fino a due anni di carcere "chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d'impartirgli o di fargli impartire l'istruzione obbligatoria". Nella stessa bozza, poi, è prevista la revoca dell'assegno di inclusione per le famiglie in cui i genitori sono stati condannati in via definitiva per non aver mandato i figli alla scuola dell'obbligo.

Tutele alle vittime di reati telematici -

 Prevista anche una norma per la "tutela della dignità delle vittime dei reati commessi per via telematica". Si prevede che la vittima possa inoltrare "al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale riguardante i fatti di reato di cui è stato vittima, diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali. Nel caso di mancata risposta oppure se non è possibile identificare il titolare del trattamento o il gestore del sito internet o del social media, l'interessato può rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali

Misure di rieducazione -

 Come auspicato dal ministro dell'Interno Piantedosi, nella bozza si cita anche la possibilità di un percorso di rieducazione del minore. Il pm, nel caso di reati per i quali è prevista la pena non superiore nel massimo a 5 anni di reclusione, può notificare al minore e all'esercente la responsabilità genitoriale l'istanza di definizione anticipata del procedimento. La condizione è che il minore "acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione che preveda lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi". 

Più fondi alle scuole del sud -

 La bozza del decreto prevede anche lo stanziamento di fondi per un totale di 32 milioni di euro in tre anni per le scuole del Mezzogiorno. Lo scopo è quello di "potenziare l'organico dei docenti per l'accompagnamento dei progetti pilota del piano Agenda Sud". La spesa autorizzata per il 2023 sarà di 6,4 milioni, per il 2024 di 16 milioni e per il 2025 di 9,6 milioni. Il provvedimento prevede, poi, a partire dal primo gennaio 2024 l'istituzione di un Fondo contro la dispersione scolastica.

Osservatorio sulla devianza minorile nelle grandi città -

 Nel Comitato metropolitano co-presieduto dal prefetto e dal sindaco delle grandi città sarà istituito un Osservatorio sulla devianza minorile con il compito di coordinare percorsi dedicati per la prevenzione della dispersione scolastica, nonché interventi di rigenerazione urbana nelle periferie e di educazione alla legalità. 

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