vittime sul lavoro

Marcianise (Caserta), operaio muore schiacciato

La vittima ha riportato una frattura al collo rivelatasi fatale. Inutile l'intervento dei medici del 118

© ansa

Incidente mortale nella zona industriale di Marcianise, in provincia di Caserta. Un operaio, Giuseppe Borrelli, di 51 anni, è rimasto schiacciato da un carrello elettrico martedì sera in una fabbrica. La vittima ha riportato una frattura al collo rivelatasi fatale. Inutile l'intervento dei medici del 118. Le forze dell'ordine, dopo aver effettuato i rilievi, dovranno stabilire con precisione la dinamica dei fatti.

L'uomo, originario di Pignataro Maggiore (Caserta), lavorava in un'azienda che produce componenti in metallo per le auto. Dai primi accertamenti realizzati è emerso che il 51enne era nel locale verniciatura dell'azienda quando è stato colpito alla schiena da un carrello elettrico finendo schiacciato contro la parete di una vasca. La salma è stata sequestrata dai carabinieri su ordine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per l'esame autoptico.

La strage continua - Continua la scia delle vittime del lavoro. Solo nella giornata di martedì, tre persone hanno perso la vita mentre si guadagnavano la giornata. A Corchiano, nel Viterbese, un operaio campano di 54 anni è morto dopo essere stato travolto da una controparete crollata all'interno di uno stabile dell'Ater, l'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale del comune di Roma.

Ad Ancona, un uomo di 53 anni, Andrea Monti, titolare di una ditta di impiantistica per depuratori, ha perso la vita dopo essere salito sul tetto della sua azienda, in via Ferruccio Fioretti, per un sopralluogo, per la installazione di un impianto fotovoltaico. L'imprenditore è finito sul lucernaio che non ha retto il suo peso e si è sfondato, la caduta da dieci metri non ha lasciato scampo al manager della società "Quattro Separator".

Agli Spedali Riuniti di Brescia, dopo un a settimana di agonia, è morto l'operaio 50enne Gianfranco Corso, che mercoledì scorso era rimasto intrappolato a nove metri di profondità in un pozzo al santuario Madonna di San Polo a Lonato del Garda, nel Bresciano. Dipendente di una ditta spurghi, si era calato per aiutare il collega che era con lui e si era sentito male per la presenza di fumi tossici nel pozzo. L'Osservatorio di Bologna sul lavoro - con dati aggiornati al 4 settembre - ha già contato 966 morti, dei quali 632 deceduti sul posto di lavoro.

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