Tornando sulla strage di Ustica, Giuliano Amato ha affermato che "la politica può fare ancora molto, se vuole, perché la vicenda sia chiarita". Secondo l'ex premier, a uccidere gli 81 passeggeri del jet dell'Itavia potrebbe essere stato un missile sparato da un caccia alleato e nello specifico francese. "Non ho detto di avere la verità e non ritratto nulla, ho parlato perché sento il peso dell'età", ha sottolineato Amato, durante un incontro con la sede della Stampa estera. "Macron ci tolga dubbi sulla base francese a Solenzara" in Corsica.
"L'ipotesi più accreditata, che è quella che sia stato un aereo francese, ha davanti a sé una Francia retta non da ottuagenari come me, ma da un giovane che quel giugno del 1980 aveva 2 anni e mezzo, è del tutto estraneo, e ha una prima ministra che nel 1980 era una studentessa. Entrambi hanno manifestato in più modi il desiderio di riappacificarsi con la storia, con se stessi e con gli altri. E questo è un terreno formidabile per fare questo".
"Purgatori, con cui avevo lavorato tanto, se n'è appena andato. Altri, che hanno vissuto la vicenda e che hanno la mia età, se ne possono andare. Chi ha guidato degli aerei, al quale potrebbe venire in mente di dire 'ero io a ronzare attorno al Dc9' se ne potrebbe andare", ha aggiunto.
Ai generali italiani: chi sa qualcosa parli -
Amato ha lanciato poi un appello "ai generali italiani, che hanno vissuto questa vicenda e che sono ancora vivi e vogliono oggi mettersi in condizioni di lasciare questo mondo senza avere quel peso dentro di sé: parlino ora".
"Perché dovrebbero esserci tensioni con la Francia? Io sono molto amico della Francia. Non condivido la testata di Zidane a Materazzi, e per me questa è l'unica questione ancora aperta. Ma per il resto io ho un rapporto eccellente con la Francia. Le mie parole a Macron sono da amico, non da persona ostile", ha ribadito l'ex premier.