DEBITO SCOLASTICO

Esami di riparazione, una formalità (ma non troppo): 1 su 12 a rischio bocciatura

C’è tempo fino all’8 settembre per svolgere gli esami di riparazione delle scuole superiori. Lo scorso anno 1 studente su 12 non lo ha superato. Inoltre è più probabile essere promossi nei licei che nei tecnici e professionali, nonché alle paritarie rispetto alle scuole statali

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Ultimi giorni di passione per gli studenti delle scuole superiori che a giugno sono stati promossi ma a patto di recuperare le insufficienze nel corso dell’estate: entro l’8 settembre le scuole devono aver svolto i cosiddetti esami di riparazione. Sulla graticola, secondo i dati ufficiali resi noti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, sono stati quasi il 18% del totale delle ragazze e dei ragazzi che hanno frequentato l’anno scolastico appena concluso. Quanti di loro andranno a ingrossare le fila di quel 5,8% che è già stato bocciato senza appello a giugno?

Una missione tutt'altro che impossibile

La buona notizia è che, la stragrande maggioranza di loro, può dormire sonni relativamente tranquilli. Visto che, a conti fatti, generalmente 1 studente su 12 non riesce a superare la prova supplementare di fine estate: agli esami di riparazione di settembre 2022, in base a quanto riportato dal MIM, solo l’8,7% dei rimandati non è riuscito a convincere i professori e ha dovuto ripetere l’anno, portando il numero dei bocciati definitivi dal 6,3% di giugno al 7,8% conclamato a settembre. Sicuramente non stiamo parlando di percentuali bulgare ma, come fa notare il portale specializzato Skuola.net, si tratta di cifre superiori rispetto a una decina di anni fa: a settembre 2012 a non farcela era stato uno studente su 17.

Sempre Skuola.net ha condotto un’ulteriore analisi sui dati ministeriali rilasciati lo scorso agosto, che riportano con dovizia di particolari gli esiti finali dell’anno scolastico 2021/2022. Rilevando una differenza tra i risultati di scuole statali e paritarie: qui i sospesi in giudizio sono stati circa il 13% e si può calcolare che appena il 6,8% degli alunni è stato fermato alla vigilia della ripresa, andando a rimpolpare giusto un po’ la schiera dei bocciati, che sono così passati dall’esiguo 4,8% di giugno all’ugualmente scarso 5,7% di settembre. Aprendo un solco significativo con gli studenti delle statali, dove coloro che hanno dovuto ripetere l’anno sono stati  l’8% (poco sopra la media): il 6,4% è stato fermato a giugno, la parte restante - pari all’8,8% dei sospesi in giudizio - ha fallito il recupero settembrino. Una distanza tra i due mondi - statale e paritario - di due punti percentuali in termini assoluti: circa il 20% se si confrontano i dati in termini relativi.

E anche se si va a prendere l’anno peggiore tra i più recenti, quello con i tassi di bocciature più elevate - ovvero il 2020/2021, quando le lacune accumulate durante la pandemia si sono mostrate in tutta la loro evidenza - tutto sommato i ragazzi non ha molto da temere: raffrontando i dati, si può determinare che a non superare gli esami di riparazione è stato il 9,2% dei sospesi in giudizio, portando la quota dei bocciati definitivi all’8,3%. Con il solito divario tra statali e paritarie.

Nei tecnici e nei professionali si rischia di più

A rischiare di più, semmai, sono i ragazzi degli Istituti Tecnici e, soprattutto, Professionali. Tra loro, infatti, nel 2021/2022, la percentuale di bocciati a settembre si è aggirata attorno al 10%, in qualche caso sfondandola: nei Tecnici i fermati sono stati il 9,69%, nei Professionali il 10,13%. Gli studenti dei Licei che non hanno superato la tagliola degli esami di riparazione si sono invece attestati al 7,5%. Gerarchia confermata anche nel responso definitivo: alla fine della fiera, gli studenti che ripetono l’anno sono ridotti ai minimi termini nei Licei (4,7%) e crescono apprezzabilmente ai Tecnici (11,2%) e ai Professionali (11,8%).

Insomma quelli che nell’immaginario collettivo sono gli indirizzi di studio più tosti sono in realtà quelli che selezionano meno. Per quanto concerne le materie più ostiche, invece, c’è una piena sintonia tra il percepito e la realtà: gli ultimi dati ufficiali del MIM, relativi a giugno 2022, confermano che il 14% degli studenti aveva concluso l’anno con una insufficienza in matematica, il 5,2% in italiano e il 7,8% nelle lingue straniere. 

Le materie che allarmano di più

A confermare queste tendenze anche una ricerca effettuata questa estate da Ripetizioni.it - piattaforma specializzata nelle lezioni private - che ha monitorato i flussi delle ripetizioni svolte dagli alunni delle scuole superiori proprio per il recupero del debito. La Matematica, come da previsioni, si conferma la “bestia nera”: è stata protagonista delle lezioni private di quasi 4 “debitori” su 10, tra quelli che ovviamente hanno fatto ripetizioni . A seguire - ma è una faccenda che riguarda solo gli alunni dei licei - troviamo le lingue classiche (Latino e Greco), che hanno agitato l’estate di circa 3 studenti con il debito su 10. Al terzo posto, con numeri simili, le altre Scienze (Fisica, Chimica, Biologia, ecc.): le ha affrontate oltre 1 su 4 tra gli insufficienti di giugno. Poco sotto Italiano, fardello per il 15% dei “ripetenti”.