No alle e-cig monouso, l'Europa si divide
La Francia sta per mettere al bando le "puff", la Germania non fa restrizioni. Il modello antifumo è la Svezia
Stop alle sigarette elettroniche monouso. La Francia ha annunciato che vieterà integralmente la vendita delle e-cig monouso - le cosiddette puff - entro la fine dell'anno. Secondo gli esperti del ministero della Salute francese, infatti, le monouso possono sviluppare dipendenza verso il tabacco molto più delle sigarette elettroniche, considerate invece uno strumento utile per smettere di fumare. Le puff spingono il consumatore a un utilizzo più compulsivo rispetto a una sigaretta elettronica che richiede maggiore cura e dedizione.
"Sono assolutamente favorevole a un divieto" ha confidato François Braun, ministro della Salute francese, aggiungendo che le puff "inducono i giovani a utilizzare il tabacco e la loro non riutilizzabilità è un'assurdità ecologica". La misura rientra all'interno di un piano più ampio di lotta al fumo: secondo la prima ministra transalpina, Elisabeth Borne, infatti, è fondamentale contrastare la diffusione del fumo perché "provoca cattive abitudini tra i giovani e oltre 75mila morti nel Paese".
Diametralmente opposta è la linea della Germania. Non esiste attualmente una legge antifumo efficace e manca una disciplina unitaria. Soltanto in alcuni luoghi è severamente vietato fumare ma questo dipende dalle diverse aree del Paese. Il risultato è che la Germania è una delle nazioni più colpite dalla piaga del tabagismo con oltre 127.000 decessi l'anno.
L 'Italia si schiera attivamente nella battaglia antifumo. Il ministro Orazio Schillaci ha annunciato a gennaio in audizione alla Camera divieti entro novembre per le e-cigarette. La bozza prevede che non si potrà più fumarle nei locali all'aperto, quindi stop al fumo ai tavolini posti all’esterno di bar e ristoranti ma anche alle fermate all'aperto di metro e bus.
Il modello a cui ci si ispira è la Svezia. L'anno scorso il tasso di fumo era del 5,6% e quest'anno si prevede che scenderà sotto il 5%. Il Paese ha raggiunto tutti gli obbiettivi previsti dall'Unione Europea e si può definire adesso, secondo i parametri Ue, uno Stato libero. La strada è stata tracciata, L’Europa si muove in parte.
SU TGCOM24