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Mattarella: "La lotta alla mafia impegni tutta l'Italia" | Meloni: "Contro questo cancro non indietreggiamo"

Il presidente della Repubblica e il premier ricordano le vittime della strage di via Carini, dove il 3 settembre 1982 persero la vita il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e fu ferito a morte l'agente Domenico Russo

"La vostra battaglia è la nostra. Contro il cancro della mafia non indietreggiamo". Lo ha scritto sui social il premier Giorgia Meloni ricordando le vittime della strage di via Carini. Il messaggio arriva dopo quello del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha ricordato l'attentato in cui morirono il 3 settembre 1982 il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e fu ferito a morte l'agente Domenico Russo. "Il quarantunesimo anniversario dell'attentato di via Isidoro Carini", ha scritto Mattarella, "richiama l'intero Paese a uno sforzo corale nell'impegno di lotta alla mafia. Tutta la società italiana deve sentirsi coinvolta: le istituzioni, le agenzie educative, il mondo delle associazioni".

Il messaggio di Mattarella  "Il 3 settembre 1982 a Palermo la mafia assassinava il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro, ferendo mortalmente l'agente Domenico Russo", ha scritto il presidente della Repubblica, "nel ricordo di quel tragico evento, l'intera comunità nazionale si stringe intorno agli ideali costituzionali di libertà, solidarietà e giustizia testimoniati, sino al sacrificio della vita, dall'impegno nelle istituzioni di Carlo Alberto Dalla Chiesa".

Il sacrificio di Dalla Chiesa  Mattarella ha poi ricordato: "Nominato Prefetto di Palermo, seppe portarvi la preziosa esperienza maturata negli incarichi precedenti, lottando con determinazione, in un contesto particolarmente difficile, per l'affermazione dei valori della legalità. Carlo Alberto Dalla Chiesa intuì le potenzialità dell'azione della Pubblica Amministrazione per contrastare, insieme all'azione della magistratura e delle forze di polizia, le pretese criminali di controllo dei territori. Il suo esempio interpella oggi la coscienza civica e la responsabilità personale di coloro che ricoprono pubbliche funzioni, chiamati a costituire un efficace argine all'illegalità, alla corruzione e alle infiltrazioni criminali nel tessuto amministrativo ed economico".

Il presidente della Repubblica conclude il suo messaggo scrivendo: "Dal contributo di tutti, dall'efficacia delle azioni di contrasto e di prevenzione, dai germi di
consapevolezza che la società, le famiglie, la scuola, il terzo settore sapranno far sbocciare nelle giovani generazioni, dipendono la stabile affermazione della cultura della legalità e lo sviluppo di durature prospettive di progresso economico e sociale. Con questo spirito, rinnovo alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica".

Il messaggio del premier  Anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha affidato ai social network un messaggio nel giorno dell'anniversario delle vittime di via Carini. "A 41 anni dal brutale attentato mafioso che ha causato la morte del Generale dell'Arma dei Carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente di scorta Domenico Russo, continua senza sosta l'impegno per sradicare ogni forma di criminalità organizzata", ha scritto il premier, "al Generale Dalla Chiesa, esempio di integrità e coraggio, e a tutti i servitori dello Stato che sono caduti lottando per liberare l'Italia dal cancro della mafia, va il nostro più profondo ringraziamento e rispetto". 

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