OMICIDIO IN PIENO CENTRO

Napoli, musicista ucciso: gip convalida il fermo per il 16enne | Contestato l'omicidio volontario aggravato

Venerdì, durante l'interrogatorio davanti al pm, il giovane si era difeso: "Non volevo uccidere nessuno, mi sono difeso". Si indaga anche su tre maggiorenni

Per il caso del musicista ucciso a Napoli al culmine di una rissa tra giovani, scoppiata all'alba del 31 agosto, il gip del tribunale dei minorenni ha convalidato il fermo per il 16enne e disposto la sua detenzione in un istituto penale minorile. Il ragazzo è reo confesso dell'omicidio di Giovanbattista Cutolo. Al 16enne vengono contestati i reati di omicidio volontario aggravato e detenzione, porto abusivo e ricettazione dell'arma usata, una pistola. La decisione arriva dopo un'udienza di convalida in cui il giovane, secondo il suo legale, si è mostrato più cosciente della tragedia causata. 

"Non volevo uccidere" -

 Il 16enne venerdì, davanti al pm di Napoli, aveva affermato che "non volevo uccidere nessuno, mi sono solo difeso".

Si indaga su tre maggiorenni -

 Nelle indagini di Squadra Mobile e Procura di Napoli sulla morte del giovane musicista Giovanbattista Cutolo sono coinvolti anche tre amici maggiorenni del 16enne reo confesso. Si mira a chiarire quale sia stato il loro effettivo ruolo nella vicenda. Il minore ha infatti detto che la pistola con la quale ha sparato e ucciso il musicista gli sarebbe stata passata dalle persone che erano con lui. Questo il suo racconto a polizia, pm e al gip e che ora è al centro dei riscontri da parte degli inquirenti. 

Lunedì l'autopsia -

 Lunedì verrà eseguita l'autopsia sul corpo del musicista, da parte dei consulenti nominati dalla Procura dei Minorenni di Napoli che sta indagando sulla tragedia insieme con la Procura di Napoli la quale si sta occupando di delineare il ruolo svolto dai tre maggiorenni facenti parte il gruppo del 17enne che ha sparato a Cutolo.

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