dell'Orchestra Scarlatti Camera Young

Napoli, 24enne musicista ucciso: confessa un 16enne

Il giovane è stato assassinato dopo una lite per uno scooter parcheggiato male

A Napoli un giovane di 24 anni è stato ucciso in pieno centro, in Piazza Municipio. Il ragazzo è stato assassinato dopo una lite per uno scooter parcheggiato male. La vittima si chiamava Giovan Battista Cutolo, incensurato, ed era un musicista dell'Orchestra Scarlatti Camera Young. Il responsabile dell'omicidio è stato subito individuato: si tratta di un 16enne che, una volta portato in Questura, ha confessato.

La lite è scattata all'alba, intorno alle 5: il 24enne era in compagnia della fidanzata. Sarebbe stata lei, secondo alcune testimonianze, a innescare l'alterco. La dinamica dell'accaduto, comunque, è al vaglio della Squadra mobile di Napoli.

Beatrice Venezi: "Aveva grande talento. Cosa siamo diventati?" -

 L'omicidio di Giovanbattista Cutolo ha commosso l'ambiente della musica napoletano, dove era conosciuto per il suo impegno. "Era un cornista di talento, lo sguardo limpido e sincero, appassionato e amoroso nei confronti del suo strumento, del vivere in orchestra, del fare parte di una comunità come quella della Scarlatti. Era un ragazzo sempre sorridente, educato e rispettoso nei confronti di tutti, del suo lavoro, della musica stessa", lo ricorda Beatrice Venezi, direttrice della Nuova Orchestra Scarlatti. Che si sfoga: "Cosa siamo diventati? Animali? No, gli animali non uccidono per crudeltà, ma solo per necessità. Siamo feccia. Dove sono finite la solidarietà, l'empatia, il senso di comunità che contraddistingueva la nostra società italiana? Siamo l'ombra di noi stessi, zombies che vivono solo nella notte dell'umanità. Corpi vuoti senza anima".

Sangiuliano: "Dolore che ci lascia senza fiato" -

 "Un dolore che lascia senza fiato", commenta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, osservando che "bisogna creare le condizioni, partendo dalla scuola, dal dialogo in famiglia e dal ruolo fondamentale di educatori dei genitori, per ribaltare la cultura del sopruso e dell'uso della violenza tra coetanei".

Maurizio De Giovanni: "I ragazzi del nostro territorio sono vittime di una tragedia culturale" -

 Sulla tragedia è intervenuto anche lo scrittore Maurizio De Giovanni: "Non è possibile stare in silenzio in questa situazione: i ragazzi che perdono la vita nel nostro territorio sono vittime di una tragedia culturale". "Abbiamo l'obbligo di creare cultura - sostiene lo scrittore - unico antidoto a queste e altre tragedie che purtroppo nell'estate 2023 si stanno moltiplicando".

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