Nel corpo di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa dal suo compagno Alessandro Impagnatiello, sono state trovate tracce di sostanze tossiche che, secondo gli investigatori, sarebbero compatibili con il contenuto delle bustine di topicida trovate nascoste nella cucina della casa in cui la coppia conviveva a Senago, in provincia di Milano. Lo riporta Il Giorno. Sono previsti ulteriori accertamenti per verificare anche un possibile avvelenamento di Thiago, il bambino che Giulia portava in grembo.
La rivelazione de Il Giorno segue a quella delle ricerche Internet effettuate da Impagnatiello prima del delitto ("Come uccidere una donna incinta con il veleno" e "come avvelenare un feto"). Secondo gli inquirenti, quelle richieste al motore di ricerca testimonierebbero la volontà del giovane di uccidere, oltre alla compagna, soprattutto il bambino che portava in grembo, perché considerato "un ostacolo" alla sua nuova relazione. L'uomo ha più volte negato la premeditazione dell'omicidio.
La presenza del veleno non sarebbe emersa dall'autopsia ma dall'esame tossicologico. Si tratta dei primissimi esiti, dato che la relazione finale non è stata ancora depositata. Gli investigatori della procura hanno peraltro autorizzato una proroga degli esami per comprendere quello specifico sul feto di sette mesi.
Come scrive Il Giorno, a dicembre 2022 Giulia, incinta da poco, aveva scritto in un messaggio WhatsApp che non si era sentita bene dopo aver bevuto "qualcosa di caldo". La 29enne aveva legato quel malessere - che si era ripetuto più volte - alla gravidanza, ma ora gli inquirenti vogliono vederci chiaro anche su questo aspetto: in quei mesi, presumono, Impagnatiello potrebbe aver cominciato ad avvelenare silenziosamente Giulia, in un periodo in cui c'erano già incomprensioni.
Stando agli investigatori, le ricerche su "Come avvelenare un feto" erano già datate a dicembre. Ciò rafforzerebbe l'ipotesi della premeditazione dell'omicidio, che in un primo momento era stata esclusa dal giudice per le indagini preliminari. Qualora venga accertata, in primo grado sarebbe certo l'ergastolo per Impagnatiello. Quasi esclusa la contestazione del duplice omicidio - ossia quello di Thiago oltre che di Giulia - ma potrebbe esserci quella del procurato aborto. In salita anche la contestazione dell'aggravante della crudeltà: stando ai primi accertamenti medico-legali riportati da Il Giorno, Giulia sarebbe morta già alla prima coltellata data da Impagnatiello alla gola, e non dopo le 39 coltellate totali.