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Da Marco Bocci a Elena Di Cioccio, quando il vip racconta la malattia

Nell'ultima stagione televisiva molti vip hanno parlato dei propri problemi di salute davanti a una telecamera

Nella stagione televisiva che ci siamo lasciati alle spalle molti vip hanno deciso di raccontare la malattia. In tanti, infatti, hanno deciso di confidare i propri problemi di salute davanti alle telecamere: da Marco Bocci a Elena Di Cioccio, nei mesi scorsi attori, conduttori e sportivi hanno raccontato ai telespettatori le proprie difficoltà.

Marco Bocci, il racconto del virus che lo ha colpito - L'attore è stato ospite de "Le Iene" nella puntata di martedì 2 maggio: nel suo monologo ha parlato delle problematiche che ancora oggi gli sono causate da un virus che lo colpì quattro anni fa. "Quattro anni fa sono sopravvissuto a un virus raro - ha spiegato l'attore e marito di Laura Chiatti -. Mi ha colpito parte del cervello che governa la memoria e la parola". "Oggi non riconosco i volti di amici, e può capitarmi anche di guardare un film per sei volte prima di accorgermi che l'avevo già visto - spiega ancora -. Ricordo pochi aneddoti della mia infanzia tanto che i miei amici mi chiamano e io rispondo: Ma chi? Ma dove? Ma quando? Perché ripeto in continuazione queste domande. Vivo con Google Maps perché non ricordo le strade dei paesi attorno a dove sono cresciuto e ho dovuto imparare a fare il mio mestiere in un modo nuovo, studiando il doppio".

Victoria Cabello e la malattia di Lyme - A settembre era stata la conduttrice, ospite a "Verissimo", a raccontare la difficile convivenza con i sintomi della malattia di Lyme: "Ho avuto problemi cognitivi e problemi motori. Ero semiparalizzata, non mi muovevo, per diverso tempo ho fatto fatica a camminare - aveva spiegato a Silvia Toffanin -. Me l'hanno diagnosticata in un anno e mezzo e in quell'anno e mezzo mi sono sentita dire che ero matta. Il recupero è stato molto lungo e faticoso", aveva raccontato Cabello, spiegando di esser riuscita a recuperare.

Giancarlo Magalli, il racconto del linfoma - Molto toccante anche la storia di Giancarlo Magalli. Dopo essere sparito per qualche mese dai radar della televisione italiana, il conduttore ha parlato a "Verissimo" del motivo per cui ha dovuto rinunciare al lavoro: un linfoma attorno alla milza.

"Si tratta di un tumore, ma appartiene alla categoria dei tumori che si possono curare. Me lo hanno detto subito: si cura, ci vorrà qualche mese - aveva raccontato il conduttore -. Tutto è iniziato meno di un anno fa, sentivo un dolore quando andavo a letto la sera, e sono andato a fare degli accertamenti. Ho subito preso una brutta infezione che mi ha portato febbre alta e delirio. Una delle mie figlie mi ha portato subito in ospedale dove mi hanno dato dei farmaci molto forti. Mi causavano visioni e mi facevano fare cose molto strane che non avrei dovuto fare. In ospedale i medici volevano legarmi al letto poi la mia famiglia allargata si è mobilitata per evitarlo e starmi accanto ogni notte". Ora, Magalli è guarito: "Ho ripreso le mie attività normali - ha spiegato -. Sto facendo una terapia leggera, una rifinitura"

Filippo Bisciglia, la malattia avuta da bambino - Il narratore di "Temptation Island"  aveva svelato a "Verissimo" della malattia che ha segnato la sua infanzia, costringendolo per due anni a non poter camminare. "Ho avuto il morbo di Perthes. All'epoca questa cosa non si operava e se sono guarito devo ringraziare il professor Milella, un ortopedico che sperimentò una nuova cura".

L'ex gieffino non ha nessun ricordo di quei due anni in cui non poteva camminare: "Questa cosa è stranissima, perché mi torna in mente solo una scena in cui ho le gambe entrambe ingessate, con una stecca in mezzo, insieme a mia cugina Manuela a mangiare bruscolini".

Elena Di Cioccio e l'Hiv - Tra i monologhi de "Le Iene" più toccanti c'è stato quello di Elena Di Cioccio. L'ex inviata del programma di Italia 1 ha svelato di aver contratto l'Hiv: "Ho 48 anni e da 21 sono sieropositiva - ha raccontato -. Adesso mi sento libera, ho fatto finalmente pace con quella parte di me". Alla malattia, si sono aggiunti i tanti pregiudizi: "Ho vissuto la malattia come se fosse una colpa. Pensavo che tra me e l’altro, la persona peggiore fossi sempre io. Mi sentivo sporca, difettosa. Avevo timore di essere derisa, insultata, squalificata dal pregiudizio che ancora esiste nei confronti di noi sieropositivi. Così per difendermi, ho nascosto la malattia iniziando a vivere una doppia vita. Una sotto le luci della ribalta e un'altra distruttiva e depressa. In questi  21 anni, mentre le terapie mi consentivano via via di vivere una vita sempre più normale, ad uccidermi è stata una smisurata vergogna di me stessa. Ma una vita a metà non è vita, e ho capito che ne sarei morta se non avessi fatto pace con quella parte di me". Oggi Di Cioccio convive con l'Hiv, grazie alla medicina, ed è negativizzata: "Finché mi curo io non posso infettare nessuno. Potete toccarmi, abbracciarmi, baciarmi e tutto il resto. Se volete continuare ad avere paura, io lo accetto, però girate lo sguardo verso il vostro vero nemico. L’ignoranza".