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Caivano (Napoli), due ragazzine violentate dal branco al Parco Verde

Il branco sarebbe stato composto da sei adolescenti: l'unico maggiorenne sarebbe già stato rintracciato e fermato

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Al Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, due cuginette di 13 anni sono state violentate da un gruppo di adolescenti in un capannone. Il fatto è avvenuto a inizio luglio. Il branco che avrebbe abusato delle ragazzine sarebbe stato composto da sei persone. Le indagini hanno avuto inizio ad agosto quando i familiari delle cuginette hanno presentato una denuncia ai carabinieri.

La conferma della violenza, secondo quanto ricostruisce il quotidiano Il Mattino, sarebbe avvenuta anche dalle visite mediche in due ospedali cittadini. Al momento si sa che l'unico maggiorenne del gruppo sarebbe già stato individuato e fermato. Nel frattempo per le due ragazze è stato deciso l'allontanamento dal Parco Verde e ora vivrebbero in una casa famiglia.

La violenza sessuale, ha fatto sapere il legale delle due ragazzine, "sono stati scoperti dal fratello di una delle vittime a cui sono arrivati dei messaggi sul telefono e che ha subito avvertito i genitori per sporgere denuncia ai carabinieri". L'avvocato parla di " abusi ripetuti da parte di un branco di ragazzi".

Le vittime hanno indicato agli inquirenti in quali gruppo di giovani cercare gli autori dello stupro commesso all'interno del Delphinia Sporting Club, un centro sportivo abbandonato all'interno del quartiere "tra il mese di giugno e luglio" ma non sarebbe stato fatto alcun nome specifico. Sono in corso indagini e sono stati sequestrati alcuni smartphone per analizzarne il contenuto e alcuni profili social.

Il pm: "Stile di vita frutto di grave incuria dei genitori"  La minore "era ed è esposta, nell'ambiente familiare, a grave pregiudizio e pericolo per l'incolumità psicofisica": è questo il motivo per cui la procura presso il tribunale dei minorenni di Napoli ha chiesto al giudice di convalidare la decisione dei servizi sociali di allontanare una delle bambine violentate a Caivano dalla sua famiglia e di collocarla in una "idonea struttura". Misura analoga risulta essere stata adottata anche per l'altra ragazza.

Giudice: "Lo Stato investa in scuola e servizi sociali"  La piaga della criminalità e del disagio minorile "è in piena cancrena nelle nostre zone, non si può gridare all'orrore quando è sotto i nostri occhi. Occorre che lo Stato investa di più in servizi sociali e scuola", ha commentato Margherita Di Giglio, magistrato di Sorveglianza al Tribunale per i Minorenni di Napoli. Prima Palermo, poi la provincia di Napoli.

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