Donald Trump si è consegnato alle autorità della Georgia, nel famigerato carcere di Atlanta, ed è stato formalmente arrestato per 13 capi di imputazione, tra cui cospirazione e violazione della legge anti racket, nel procedimento che lo vede imputato per aver tentato di sovvertire il voto in Georgia nel 2020. E' stato schedato, poi rilasciato. Per lui si tratta della quarta incriminazione con altrettanti arresti, ma in questo caso per lui sono scattati anche, per la prima volta, la foto segnaletica e il rilevamento delle impronte digitali, come un criminale comune. Trump ha evitato la cella grazie a una cauzione da 200mila dollari e a divieti severi di parlare con testi e co-imputati o di minacciarli, anche via social. Nessuno sconto però sulla prassi dell'arresto, neppure su quella foto segnaletica col timbro dell'ufficio dello sceriffo che macchia l'immagine di chiunque. L'immagine è stata poi rilanciata dallo stesso tycoon su X, social sul quale non postava dall'8 gennaio 2021, con la scritta: "Mai arrendersi". Elon Musk ritwitta il post dell'ex presidente: "Livello superiore".
Quella foto tra martirio e gadget elettorale -
Un passaggio che il tycoon intende vantare con orgoglio trasformando la foto in icona del suo martirio politico-giudiziario e in gadget elettorale (il primo saranno le t-shirt). Nella foto segnaletica viene descritto alto un metro e 90 per 97 chili, con occhi blu e capelli "biondi o fragola". Un'onta, quella della foto segnaletica, riservata a tutti gli altri 18 imputati, compreso il suo ex avvocato Rudy Giuliani, un tempo famoso procuratore anti mafia e 'sindaco d'America' per la leadership dimostrata dopo gli attacchi alle Torri Gemelle, ora alla sbarra e al verde, anche se non ha voluto rivelare chi ha pagato la sua cauzione da 150mila dollari e il jet privato con cui è arrivato.
Trump: "Non ho fatto nulla di sbagliato, è un giorno triste" -
"Non ho fatto nulla di sbagliato. E' un giorno molto triste per l'America", ha affermato Trump poco dopo essersi consegnato alle autorità di Atlanta. "Quello che è accaduto è una parodia della giustizia, un'interferenza elettorale, non abbiamo mai visto nulla del genere in questo Paese".
Trump: "E' tutta opera del corrotto Biden" -
Sul suo social media Truth l'ex presidente ha poi detto: "Con il tempo le persone dimenticano! Tutte queste accuse e cause contro di me sono state avviate dal 'corrotto Joe Biden' e dai fascisti della sinistra radicale". "E' la loro arma preferita per le prossime elezioni presidenziali del 2024. Ritengono, infatti, che la leadership repubblicana non sia abbastanza forte da fermarli o fare qualcosa per contrastare le loro frodi. Ma li fermerò, perché non abbiamo scelta: se non vinciamo, non avremo più un Paese", ha concluso Trump.
Scendendo dal suo jet, Donald Trump ha salutato e ha alzato il pollice per dire che va tutto ok (un suo gesto abituale) prima di arrivare con un corteo di Suv scuri al carcere di Atlanta. Poco prima di costituirsi, l'ex presidente è tornato ad attaccare la procuratrice "spregevole e della sinistra radicale" Fani Willis, accusandola di perseguire ingiustamente lui e non la criminalità nella sua città.
La foto segnaletica e la rilevazione delle impronte -
Secondo quanto riferito da un insider alla Cnn, la prassi prevede che all'arrivo in prigione all'imputato sia chiesto di mostrare la propria carta d'identità e poi di percorrere un lungo corridoio con stanze affollate e pareti di vetro piene di persone in attesa di pagare la cauzione. L'imputato è quindi sottoposto al metal detector per individuare eventuali armi, prima che un funzionario del carcere legga le accuse ad alta voce. Seguono la scansione elettronica delle impronte digitali e la foto segnaletica, col timbro dell'ufficio dello sceriffo. In genere si devono dichiarare anche altezza e peso. All'imputato viene infine chiesto di firmare alcuni documenti. Dopo circa 25 minuti le formalità si concludono e l'imputato è libero di andarsene. Dopo essersi consegnato, Trump si è diretto di nuovo all'aeroporto, da dove è partito in direzione Bedminster.
Il duello presidenziale repubblicano in tv e l'intervista su X -
Il quarto arresto di Trump arriva all'indomani del primo dibattito presidenziale repubblicano in tv, che il tycoon ha tentato di boicottare con un'intervista pre-registrata all'amico Tucker Carlson trasmessa su X alla stessa ora. Un botta e risposta compiacente dove ha ribadito la tesi delle "elezioni truccate" senza escludere altre violenze e ha preso di mira quello che considera il suo unico rivale, il "corrotto" Joe Biden, permettendosi di ignorare i suoi otto sfidanti in tv. Del resto solo due lo hanno attaccato frontalmente, mentre sei si sono detti pronti a sostenerlo se sarà lui il nominee, e il suo giovane emulo populista Vivek Ramaswamy lo ha definito addirittura "il miglior presidente del XXI secolo", incassando le sue lodi sui social. Tanto che c'è chi dice, come l'ex consigliere di Barack Obama, David Axelrod, che il vero vincitore del duello televisivo è stato "l'elefante non nella stanza".
Musk posta il ritorno di Trump su X -
Elon Musk ha ritwittato il post di Trump commentando "livello superiore". Nel tweet dell'ex presidente degli Stati Uniti la foto segnaletica, oltre alla scritta "mai arrendersi", è accompagnata dal messaggio "interferenza elettorale" e accostata all'indirizzo del suo sito web.