Fukushima e lo sversamento dell’acqua della centrale: cosa dice l’Aiea
L'Agenzia Internazionale per l'energia atomica ha stabilito che il piano di scarico è in linea con gli standard globali di sicurezza e avrebbe un impatto "trascurabile" sulle persone e sull'ambiente
Iniziate oggi le lunghe operazioni di sversamento nel Pacifico di più di un milione di tonnellate di acqua radioattiva dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Un progetto destinato a durare dai 30 ai 40 anni e che ha ricevuto l’approvazione da parte del governo giapponese. Non mancano però i timori da parte dei pescatori e i dubbi dei Paesi vicini, soprattutto la Cina. Ma qual è stata la posizione dell'Agenzia Internazionale per l'energia atomica delle Nazioni Unite?
L’Aiea, già lo scorso mese, ha stabilito che il piano di scarico è in linea con gli standard globali di sicurezza e avrà un impatto "trascurabile" sulle persone e sull'ambiente. Questo vuol dire che le variazioni di trizio (isotopo radioattivo dell'idrogeno), rispetto alle concentrazioni naturali già presenti nell’oceano, non saranno superiori alle normali fluttuazioni registrate in precedenza.
Come è possibile, trattandosi di acque radioattive? Le acque contaminate della centrale di Fukushima, colpita dal disastro del marzo 2011, sono state precedentemente trattate e saranno rilasciate in un arco di tempo molto lungo. Tutto questo dopo aver studiato le caratteristiche oceanografiche del sito e con l’impegno a monitorare l’area con dei campionamenti dell’acqua. Inoltre, l’Agenzia per la pesca del Giappone ha riferito che monitorerà i livelli di concentrazione di sostanze radioattive nei pesci catturati entro un raggio di 10 chilometri dalla centrale, e la pubblicazione dei primi risultati è attesa sul sito web dell'agenzia entro sabato.
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