Continuano le mosse di Microsoft e Xbox per portare a termine l'acquisizione di Activision Blizzard. L'antitrust britannica CMA ha infatti confermato il blocco della trattativa nel Regno Unito, portando l'azienda a studiare un nuovo piano: la casa di Redmond ha confermato che la strategia comporta la cessione dei diritti per il cloud gaming a una società concorrente come Ubisoft, che li gestirà per i prossimi 15 anni.
Gli autori di Assassin's Creed, dunque, hanno ottenuto da Microsoft i diritti per la distribuzione di tutti i giochi (attuali e futuri) di Activision Blizzard attraverso i servizi di streaming, con tanto di accordo perpetuo per l'inserimento dei titoli del colosso californiano nella propria piattaforma di cloud gaming nei territori che fanno parte dello spazio economico europeo.
"In seguito all'accordo con Ubisoft, Microsoft ritiene che la sua proposta di acquisizione di Activision Blizzard rappresenti una transazione sostanzialmente diversa ai sensi della legge britannica rispetto alla transazione sottoposta all'esame dell'ente CMA nel 2022", ha dichiarato il presidente Brad Smith. "Per questo, oggi Microsoft ha notificato la transazione ristrutturata all'ente CMA e prevede che i processi di verifica possano essere completati prima della scadenza della proroga di 90 giorni per l'accordo di acquisizione con Activision Blizzard, prevista per il 18 ottobre".
Con questi nuovi accordi, Microsoft non avrà la possibilità di rendere i giochi di Activision Blizzard accessibili esclusivamente su Xbox Cloud Gaming o di impedire che gli stessi giochi possano apparire su altre console (PlayStation o Nintendo) attraverso i servizi di cloud gaming. Ubisoft dovrà versare nelle casse della casa di Redmond un importo (al momento non specificato) per l'acquisizione dei diritti per il cloud gaming, ma potrà successivamente promuovere la distribuzione di questi giochi come meglio crede, offrendo persino la licenza ad aziende di terze parti o scegliendo modelli di business differenti (dagli acquisti singoli agli abbonamenti mensili).
Microsoft spera che quest'ultimo tassello possa convincere l'ente antitrust britannico a dare finalmente il via libera. In tal senso, la responsabile di CMA Sarah Cardell ha confermato che quello proposto dall'azienda statunitense è un accordo completamente differente rispetto a quello (ormai ufficialmente bloccato) condiviso nel 2022, e che sebbene questo non implichi direttamente una conferma, ci sono buone possibilità che nella fase di verifica tutti i dubbi dell'antitrust possano essere chiariti.