Inizieranno giovedì le procedure che vedranno il riversamento dell'acqua radioattiva contenuta nella cisterne dello stabilimento nucleare di Fukushima devastato dal disastro del marzo 2011. Lo ha deciso il premier giapponese Fumio Kishida, dopo aver ispezionato la scorsa domenica la centrale in fase di smantellamento, e aver incontrato le associazioni locali dei pescatori. L'autorizzazione alla procedura era stata data dal predecessore di Kishida, Yoshihide Suga, nell'aprile 2021.
La contrarietà di Pechino -
La decisione del governo di Tokyo incontra l'opposizione dei Paesi vicini, in primis la Cina che ha vietato alcune importazioni alimentari da 10 prefetture giapponesi, e dell'industria ittica locale, preoccupata per la reputazione dei prodotti provenienti dall'area. Malgrado diversi Paesi europei abbiano revocato le restrizioni sulle importazioni di cibo dal Giappone, la Cina ha introdotto test di radiazioni a tappeto sui prodotti ittici provenienti dal Paese vicino, inasprendo ulteriormente le tensioni diplomatiche con Tokyo.
E quella di Hong Kong -
Anche il governatore di Hong Kong, John Lee, ha ordinato al suo governo di applicare "immediatamente" tagli all'import alcuni prodotti alimentari giapponesi. "La sicurezza alimentare e la salute pubblica a Hong Kong sono le massime priorità del governo di Hong Kong", ha scritto Lee su Facebook. "Ho immediatamente incaricato i dipartimenti governativi competenti di attivare le misure di controllo delle importazioni per proteggere la sicurezza alimentare e la salute pubblica a Hong Kong".
Il piano e la posizione dell'Aiea -
Già lo scorso mese, i quasi mille serbatoi presenti sul sito erano al 98% della loro capacità, ha spiegato la Tokyo Electric Power (Tepco), l'operatore dell'impianto. Lo scorso luglio l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) aveva stabilito che il piano dell'esecutivo giapponese è in linea con gli standard globali di sicurezza e ha un "impatto radiologico trascurabile su persone e ambiente". L'agenzia ha specificato che manterrà una presenza in loco presso la centrale durante la revisione, e pubblicherà dati che saranno condivisi con la comunità globale, compreso il monitoraggio delle rilevazioni in tempo reale.
Lo stesso premier nipponico ha dichiarato che il Giappone continuerà a comunicare il piano ai residenti e alla comunità internazionale "con un alto livello di trasparenza", riducendo al minimo eventuali danni alla reputazione dell'area.