IN MISSISSIPPI

Usa, due afroamericani torturati per ore da sei agenti bianchi

Il nuovo caso shock di violenze da parte della polizia è avvenuto a Braxton, in Mississippi. Tutti gli agenti si sono tutti dimessi o sono stati licenziati

© -afp

Negli Usa due afroamericani torturati per ore da sei agenti bianchi: un altro inquietante episodio di abusi da parte della polizia statunitense che risale al 24 gennaio ma è venuto alla luce solo adesso. E' accaduto a Braxton, in Mississippi, dove, secondo quanto riportato dalla Cnn, sei agenti bianchi hanno sottoposto due afroamericani a ore di violenza e torture e poi hanno cercato di nasconderlo.

Negli Usa, ancora una volta, a tenere banco ci sono le violenze di alcuni agenti bianchi nei confronti di afroamericani. E questa volta la cronaca parla di taser usati a ripetizione, percosse, umiliazioni e persino un tentativo di stupro con un dildo. Torture scioccanti in un caso ancora più sconcertante poiché dopo ore di violenza, gli ufficiali hanno cercato di insabbiare il tutto.

Tutto parte dalla denuncia di un vicino bianco -

 Secondo quanto riportato dalla Cnn, gli agenti si sono recati in una proprietà per gestire una denuncia ricevuta dall'investigatore capo dell'ufficio dello sceriffo della contea di Rankin, Brett McAlpin. Il vicino bianco di McAlpin gli aveva detto che alcuni uomini afroamericani si trovavano a casa di una donna bianca e riferito di aver visto comportamenti sospetti. I dettagli di ciò che i pubblici ministeri dicono sia successo quella notte sono stati condivisi in un documento di accuse federali, e sono terribili.

Una notte di soprusi -

 I sei agenti (che a oggi si sono tutti dimessi o sono stati licenziati) sono entrati in casa senza mandato di perquisizione e hanno trovato i due uomini di colore Eddie Parker e Michael Jenkins (il primo viveva là e aiutava la proprietaria di casa, l'altro si trovava nell'abitazione temporaneamente), e hanno iniziato a sottoporli a violenze estenuanti. In particolare li hanno colpiti numerose volte con il taser -a quanto sembra addirittura in una gara per vedere quale fosse quello più efficace-, schiaffeggiati, minacciati di essere stuprati con un dildo, picchiati con pezzi di legno e una spada di metallo. E ancora hanno versato loro in bocca latte, alcol e sciroppo di cioccolato, ma anche grasso da cucina sulla testa, e hanno lanciato uova contro i due. A un certo punto, hanno tolto un proiettile dalla pistola, l'hanno messa in bocca di Jerkins e hanno sparato, lacerandogli la lingua e rompendogli la mascella. Poi li hanno costretti a spogliarsi e fare la doccia insieme "per lavare via le prove degli abusi" prima di essere portati in prigione.

Il tentativo di insabbiamento -

 La storia di copertura usata dagli agenti era che avevano trovato sacchetti di droga fuori dalla casa ed erano intervenuti. Gli orrori subiti dai due uomini, così come i messaggi di testo che inchiodano gli agenti e altri dettagli, sono stati inclusi nel documento depositato al tribunale federale il 31 luglio. In uno degli sms, il vice dello sceriffo ha scritto "niente brutte foto segnaletiche": frase che, hanno spiegato gli inquirenti, dava il via libera a usare "forza eccessiva" su aree del corpo che non sarebbero state riprese dalle foto segnaletiche.

I capi di imputazione per gli agenti -

 I sei sono stati accusati di un totale di 13 crimini in relazione a "torture e abusi fisici" sui due uomini, ha spiegato il dipartimento di Giustizia, e giovedì scorso si sono dichiarati colpevoli di tutti i capi di imputazione davanti a un tribunale federale. Inoltre, sono anche accusati dallo Stato di associazione a delinquere per commettere ostruzione alla giustizia, violazione di domicilio e aggressione aggravata, e oggi si sono dichiararsi colpevoli anche di queste accuse come parte del patteggiamento.