"Se pensi anche tu che in Italia bisogna fissare un salario minimo, mettici una firma!". Così il Pd sui suoi account social ufficiali ha invitato i sostenitori a firmare la petizione unitaria, con le altre opposizioni (a eccezione di Italia Viva), per la proposta di legge sul salario minimo. È nata per questo una piattaforma dedicata, sostenuta da tutti i partiti che aderiscono, salariomininosubito.it. Il sito, a poche ore dall'apertura, è andato in tilt per i "troppi accessi". "Dopo mesi di battaglia in Parlamento e fuori - ha scritto il Pd -, siamo andati al confronto con il governo a difendere e spiegare la nostra proposta sul salario minimo, ma la destra frena, prende tempo e non ha nessuna proposta alternativa. Tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori sono poveri anche se lavorano. Non possono aspettare".
Il post social del Pd -
"La proposta di legge unitaria delle opposizioni - ha spiegato il Pd - fa due cose fondamentali e riguarda dipendenti e autonomi: 1. rafforza la contrattazione collettiva, perché fa valere verso tutte le lavoratrici e i lavoratori di un settore la retribuzione complessiva prevista dal contratto collettivo firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative: in questo modo si contrastano i contratti pirata. 2. Fissa una soglia di 9 euro lordi all'ora come minimo tabellare, sotto la quale nemmeno la contrattazione collettiva può scendere. Altrimenti non è lavoro ma sfruttamento. Abbiamo bisogno del vostro supporto per farla passare in Parlamento. È semplice, è immediato, basta firmare la petizione online al sito salariomininosubito.it o nei banchetti che allestiremo nelle piazze e alle Feste dell'Unità".
Conte promuove la petizione -
"Ancora in queste ore, da alcuni esponenti di governo è arrivata una netta chiusura al salario minimo legale. Da ora potrete combattere insieme a noi questa battaglia, firmando la petizione popolare che lanciamo ufficialmente insieme alle altre forze di opposizione per far sentire al Governo la voce dei cittadini che non hanno voce, come i 20mila che lo scorso 17 giugno a Roma si sono radunati per dire "Basta vite precarie". Vi chiedo di firmare la petizione e
di contribuire a diffonderla tramite i vostri contatti. Facciamo sentire la nostra voce". Lo ha scritto sui suoi profili social il presidente M5s Giuseppe Conte.
"Non ci fermiamo" -
"Venerdì a Palazzo Chigi, dopo mesi di dibattito in Parlamento - ha affermato Conte - la presidente Meloni non fatto nessuna controproposta: coinvolgere il Cnel di Brunetta, che peraltro in passato si è pubblicamente espresso contro questa misura, è solo un modo per gettare la palla in tribuna mentre 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori continuano a percepire paghe da fame. La nostra proposta di introdurre un salario minimo di 9 euro lordi l'ora è in Parlamento, e malgrado i tentativi della maggioranza di boicottarla non ci fermiamo".