Una chef che vive a Kihei

Hawaii in fiamme, la testimonianza di un'italiana: "Scene da Pompei"

"Il numero dei morti aumenta, momento dopo momento. Conosco persone che cercano ancora i familiari", racconta. Intanto, sale a 80 il bilancio delle vittime

"Scene da Pompei". A raccontare da vicino la situazione delle Hawaii devastate dagli incendi è Rosalinda Mariotti, chef originaria di Perugia che da otto anni vive a Kihei, a ovest di Lahaina, centro storico e turistico dell'isola di Maui, ridotto a rovine fumanti. Mariotti, in un'intervista al Corriere della Sera parla di "una disgrazia così grande per un'isola così piccola. La situazione è bruttissima. Il numero dei morti aumenta, momento dopo momento. Conosco persone che cercano ancora i familiari: c'è una lista nei posti di accoglienza, tutti pieni. Hanno dovuto mandare via i turisti e quelli che sono arrivati sono rimasti in aeroporto. Credo che il più grave incendio nella storia americana sia avvenuto in California, ha fatto 85 morti (quello di Camp Fire nel 2018, ndr). Qui saranno molti di più. Anche perché dalla California puoi fuggire: qui non puoi andare da nessuna parte".

La chef racconta di essere stata evacuata la prima notte di roghi "per precauzione. Siamo stati fortunati. Qui l'incendio è domato al 60%, ma anche ieri ho visto spegnere il fuoco. Siamo tornati a casa, ma si dorme vestiti in questi giorni, anche perché non piove, è sempre asciutto".
 

La situazione a Lahaina - "A Lahaina non sapevano, non avevano ricevuto informazioni. Il vento e il fuoco hanno interrotto le linee elettriche. Chi si trovava lì è rimasto in trappola. Non si era mai vista una cosa del genere. Nessuno era preparato. Ci sono dieci caserme, cento pompieri in tutta l'isola: non abbastanza", aggiunge Mariotti rispondendo a una domanda sulle segnalazioni arrivate da parte delle autorità prima degli incendi.

"La strada che collega Lahaina era piena di macchine quel giorno: non esiste più. Molti sono rimasti intrappolati, perché non avevano abbastanza benzina, l'unico altro percorso, verso Nord, è tortuoso, sono ore di auto. Molti che si sono buttati in acqua non ce l'hanno fatta: il mare era grosso con venti fino a 130 chilometri orari, le barche sono esplose. Le fiamme sembravano lontane, ma in due minuti ti trovavano. La città aveva uno dei quartieri più costosi al mondo, con ristoranti meravigliosi. È bruciato il ficus gigante che era il simbolo di Maui, proveranno a salvarlo a partire dalle radici. È rimasta intatta la chiesa cattolica di Maria Lanakila. Tutto intorno è distrutto", conclude la chef.

Sale a 80 il bilancio delle vittime degli incendi - Intanto, è salito ad almeno 80 il bilancio di vittime dei devastanti incendi che hanno colpito Maui. Lo hanno reso noto le autorità della Contea.

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