Il caso

Detenuta morta di fame a Torino, garante: "Nessuno ci ha informati" | Un'altra suicida nello stesso carcere

La donna di origini nigeriane, 43 anni, per settimane ha rifiutato cibo e acqua. Aveva un figlio di 4 anni. Ilaria Cucchi: "Una tragedia che non può essere tollerata". Un'altra carcerata si è tolta la vita in cella

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Una donna di origini nigeriane, Susan J, detenuta nel carcere Le Vallette di Torino "si è lasciata morire di fame". Lo ha denunciato il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe, secondo il quale "a nulla sono servite le sollecitazioni ad alimentarsi da parte dei medici e del personale". La vittima aveva 43 anni. Monica Cristina Gallo, garante comunale per i diritti dei detenuti a Torino, interpellata in merito, si è detta "rammaricata", precisando però che "dal carcere non ci sono mai giunte segnalazioni relative al caso di questa persona". Un'altra donna si è tolta la vita nello stesso carcere.

Aveva un figlio di 4 anni -

 La donna morta di fame era sposata e aveva un figlio di 4 anni. Era stata portata nel carcere delle Vallette il 21 luglio dopo aver trascorso un lungo periodo agli arresti domiciliari: doveva scontare una pena detentiva inflitta dalla corte di Catania per tratta e immigrazione clandestina. Per settimane ha rifiutato cibo e acqua.

Ilaria Cucchi: "Si faccia chiarezza" -

 La vicenda è stata commentata dalla senatrice Ilaria Cucchi. "Questa è una tragedia che non può essere tollerata in un Paese che si professa civile e democratico. Una morte di cui comunque è responsabile lo Stato che aveva in custodia la vita della vittima. Non capisco cosa c'entrano in questo i sindacati degli agenti. Chiedo venga fatta chiarezza anche per questo" ha detto.

Lunedì l'autopsia -

 "Dalle prime informazioni che abbiamo raccolto sembra che si sia verificato un crollo psicofisico cui non è stata prestato sufficiente attenzione. Per questo sono perplesso. E arrabbiato. Vedremo gli sviluppi" ha detto l'avvocato Manuel Perga, legale della donna. La procura ha aperto un'inchiesta. Lunedì sarà effettuata l'autopsia.

Un'altra detenuta si suicida nella sua cella -

 Un'altra donna, una detenuta, si è tolta la vita nello stesso carcere impiccandosi nella sua cella. La donna, di origine italiana, aveva 28 anni ed era stata portata alle Vallette da Genova Pontedecimo. Il sindacato di polizia penitenziaria Sappe afferma che i due decessi in poche ore nel carcere di Torino "impongono al Ministro della Giustizia Carlo Nordio un netto cambio di passo
sulle politiche penitenziarie del Paese". "E' necessario - afferma il segretario generale, Donato Capece - prevedere un nuovo modello custodiale. Le carceri sono in ebollizione da mesi e il primo grande latitante è il Capo dell'amministrazione penitenziaria Giovanni Russo che è anche, incidentalmente, Capo della Polizia Penitenziaria". Per Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp, "a fronte di un'emergenza che appare insanabile non possiamo che ribadire l'estrema urgenza di provvedere a un commissariamento del sistema penitenziario italiano". 

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