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Piazza Affari, Milano rimbalza: "digerita" la tassa sugli extraprofitti delle banche

"La misura prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1% del totale dell'attivo", ha precisato in una nota il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti

© agenzia

Chiusura in netto rialzo dopo una giornata tutta in positivo per il Ftse Mib, che a piazza Affari segna +1,31% a 28.308 punti. La tassa sugli extraprofitti delle banche annunciata dal governo sembra dunque essere già stata "digerita" dal mercato, e i titoli rimbalzano con Finecobank a +7,12% e 13,095 euro; Bpm + 5,45% a 4,219 euro; Unicredit +4,37% a 22,21 euro. Bene anche Telecom Italia che registra +5,7% a 0,269 euro. Chiude invece col segno meno Generali assicurazioni che cede l'1,15% a 18,445 euro nel giorno dei conti.

Giorgetti rassicura le banche - "La misura proposta dal ministro dell'Economia e delle Finanze, condivisa e approvata dal Consiglio dei ministri, nasce sulla scia di norme già esistenti in Europa in materia di extra-margini bancari. Al tempo stesso la misura, ai fini della salvaguardia della stabilità degli istituti bancari, prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1% del totale dell'attivo", ha precisato in una nota il ministro Giancarlo Giorgetti.

"Gli istituti bancari che hanno già adeguato i tassi sulla raccolta così come raccomandato lo scorso 15 febbraio con specifica nota da Bankitalia, raccomandazione poi richiamata dal ministro Giorgetti in occasione dell'assembla Abi lo scorso 5 luglio, non avranno impatti significativi come conseguenza della norma approvata ieri in Cdm", ha chiarito in una nota il ministero dell'Economia e delle Finanze.

Urso: "Norma giusta" - "La norma sugli extraprofitti delle banche è stata "proposta in Cdm dal ministro dell'Economia Giorgetti, che è una persona particolarmente preparata e sempre attenta ai conti" e ha "ottenuto un unanime consenso di tutti i componenti del Cdm, quindi è stata approvata e presentata nella conferenza stampa", ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a La7. "È una misura peraltro già esistente in Europa - ha puntualizzato Urso -. Siamo intervenuti per riportare giustizia. Non è né di destra né di sinistra, quindi è giusta".

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