World Jamboree 2023

Corea del Sud, arriva il tifone dopo il grande caldo: festival scout chiude in anticipo | Al via i rimpatri

L'edizione 2023 del World Jamboree, con 40mila persone provenienti da tutto il mondo è stata funestata da disservizi e soprattutto dal clima, in una delle estati più torride che il Paese abbia conosciuto in questi anni

Non solo i disservizi nell'accoglienza che hanno mandato su tutte le furie soprattutto britannici e americani. Non solo servizi igienici insufficienti e perfino un focolaio di Covid. L'edizione 2023 del World Jamboree, il festival mondiale degli scout, in programma a Saemangeum, in Corea del Sud, con oltre 43mila partecipanti da 158 Paesi chiude in anticipo per colpa del clima. Dopo il caldo estremo e una cappa di umidità che non lascia scampo, arriva anche il tifone Khanun. Da domani inizierà l'evacuazione dei contingenti italiani.

La Farnesina ha fatto sapere in una nota che l'Ambasciata d'Italia a Seul, d'intesa con il ministero degli Esteri e in costante contatto con le autorità locali, continua a monitorare le condizioni dei 1.200 partecipanti che compongono il contingente italiano. Stanno tutti bene e non hanno lamentato alcuna criticità.

Il festival mondiale degli scout avrebbe dovuto chiudersi il 12 agosto, ma è stato sospeso in anticipo a causa di un tifone che sta per abbattersi sul Paese, come annunciato dallo stesso movimento scout mondiale. "L'Organizzazione mondiale del movimento scout ha ricevuto la conferma dal governo della Repubblica di Corea che, a causa dell'impatto previsto del tifone Khanun, sarà prevista una partenza anticipata per tutti i partecipanti", si legge in un comunicato.

Un incubo, dunque, l'edizione 2023 del World Jamboree, tra caldo, disservizi e tifone. Quattromila britannici e 1.500 americani sono già tornati a casa anzitempo e su Seul è caduta una pioggia di critiche, tenuto conto, tra l'altro, che ci sono stati 4 anni per preparare l'evento, la cui sede viene annunciata di rito al termine dell'edizione precedente.

Certo, nessuno poteva prevedere che l'estate 2023 sarebbe stata tra le più torride del secolo, ma la Corea del Sud ha comunque fatto il possibile per salvare la propria immagine. Medici e infermieri militari erano stati inviati dal governo nell'enorme accampamento a Saemangeum, vicino a Buan, nella provincia di Jeolla, nel nord del Paese.

Ma i media locali avevano già definito la vicenda una "vergogna nazionale", segnalando le pessime condizioni del campeggio, con servizi igienici rudimentali e molti insetti e fin da subito si era prospettata una chiusura anticipata della manifestazione.

Secondo le autorità locali e gli organizzatori, circa 700 partecipanti in questi giorni hanno sofferto di colpi di calore o altri disturbi legati alle temperature estreme, comprese tra 35 e i 38 gradi. Per oltre 100 ragazzi si era reso necessario un ricovero in ospedale, mentre 70 partecipanti avrebbero contratto il Covid.

Per i 1.200 scout italiani presenti al raduno la Farnesina aveva sottolineato che, "tramite l'Ambasciata d'Italia a Seul e in raccordo con le autorità locali", seguiva da vicino "la condizione dei connazionali", e non si ravvisavano "particolari problemi e che la situazione sanitaria, logistica e organizzativa appare sotto controllo".

Anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nei giorni scorsi aveva assicurato "la piena attenzione" ai giovani italiani, definendo il raduno "una grande manifestazione del movimento scout mondiale che vogliamo prosegua senza ulteriori criticità". Il ministro aveva inoltre garantito che "i connazionali possono contare sulla nostra Ambasciata a Seul che ha visitato più volte il campo italiano e che mantiene una costante linea di comunicazione con il contingente nazionale e con la Task Force appositamente istituita presso il ministero degli Esteri sudcoreano".

Come annunciato domenica da Lisbona da papa Francesco, la Corea del Sud ospiterà nel 2027 la prossima Giornata mondiale della Gioventù.