Il messaggio sui social

Sofia Castelli, l'amica: "Non ti ho aiutata, morta anch'io. L'animale deve pagare"

La lettera di Aurora, che si trovava nella casa dove è stata uccisa la ventenne di Cologno Monzese: "Farò grandi cose in tuo nome"

© Tgcom24

"Sono passati giorni da quella notte, da quello strazio, e io non riesco ad andare avanti con la mia vita, stento a crederci. I sensi di colpa mi stanno divorando". Lo ha scritto sui social network la migliore amica di Sofia Castelli, la ventenne uccisa nel sonno a Cologno Monzese, in provincia di Milano, dal suo ex fidanzato. La giovane continua scrivendo: "Sono morta anche io". Quindi un pensiero per l'assassino: "Quell'animale deve pagare".

Non si è accorta di nulla -

 Un messaggio pieno di dolore, senso di colpa e anche risentimento quello di Aurora, che la mattina del delitto stava dormendo proprio nell'appartamento dove si è consumato il delitto, ma non si è accorta di nulla fino all'arrivo dei carabinieri, allertati dallo stesso autore del delitto che, subito dopo avere ucciso Sofia Castelli, è andato a costituirsi. "Non ho potuto fare niente per aiutarti, per salvarti", scrive l'amica di Sofia, che dal giorno del delitto non riesce più a dormire di notte perché ha gli incubi.

Amiche da sempre -

 "Ci siamo conosciute tra i banchi di scuola sette anni fa e dal primo giorno siamo diventate migliori amiche", continua la ragazza, "non ci siamo mai staccate. Quando le altre persone pensavano a noi, eravamo sempre Auri&Sofi-Sofi&Auri, ma tu ora mi hai lasciata sola in un mondo in cui non riesco a vivere senza di te, in cui non voglio vivere senza te". La ragazza continua spiegando che la mattina del delitto non aveva "capito cosa fosse successo", o che forse non voleva capirlo "perché era una cosa più grande di me che né la mia testa né il mio fisico erano pronte ad affrontare".

"Una cosa più grande di me" -

 L'amica di Sofia racconta che "da quel giorno ho provato a farmi forza e ho guardato negli occhi la tua famiglia e ho pianto con loro, perché anch'io ne facevo parte ormai. La vita è così ingiusta", scrive, "ogni giorno che passa diventa un dolore sempre più insopportabile per me, per la tua famiglia, le tue amiche di sempre e tutte le persone che ti conoscevano, una parte di me è morta con te e nessuno potrà mai restituirmela. Ormai niente ha più senso senza di te: le serate, le feste, il divertimento, i sorrisi non esistono più, la mia vita è ferma a quella mattina del 29 luglio 2023, era tutto così normale con le cose che facevamo sempre, infatti molte persone ci hanno viste insieme ballare, ridere e scherzare perché noi facevamo questo insieme, eravamo migliori amiche con la A maiuscola".

"Sono morta anche io" -

 "Come faccio ad andare avanti e a vivere per entrambe?", continua l'amica di Sofia, "avevamo tanti progetti e sogni insieme, ma ora è tutto distrutto, io sono distrutta dal dolore perché non ti rivedrò mai più, non rideremo più insieme, le vacanze con le amiche, le litigate e tutto quello che eravamo. Avrei tante cose da dire, ma la mia testa esplode, le giornate, le ore, i minuti sono infiniti e ogni secondo muoio un po' di più". La ragazza continua scrivendo che d'ora in poi cercherà di prendersi cura delle amiche comuni e della famiglia di Sofia, anche se "dentro sono morta anch'io". La vita, comunque, deve andare avanti e Aurora promette che renderà orgogliosa la sua amica: "Un giorno mi laureerò come ci eravamo promesse e farò grandi cose in tuo nome", promette, "forse un giorno ci incontreremo e saremo ancora e ancora migliori amiche, anzi sorelle".

Le parole per l'assassino -

 Poi qualche parola per l'assassino: "A 20 anni non si può e non si deve morire, quell'animale pagherà". Infine una preghiera: "Piccola Sofi, guardami da lassù e proteggimi come io avrei dovuto fare con te, verrò a trovarti ogni giorno e ti farò sapere della mia vita e di come andrò avanti, ma tu devi darmi la forza perché io e le altre ce la faremo solo in questo modo".

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