Il Papa ha invitato i giovani a non avere paura dello loro fragilità, del loro senso di inadeguatezza, perché "il mondo ha bisogno di voi". "A voi, giovani, che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi, giovani, che a volte pensate di non farcela, di non essere capaci, non temete" dice Francesco a Lisbona in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. La prossima GMG sarà in Corea del Sud nel 2027. "Sogno la pace, sogno giovani che pregano per la pace, vivono in pace e costruiscono un avvenire di pace" ha tweettato il Pontefice lasciando il Portogallo.
Voi che volete cambiare il mondo -
"A voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo, e va bene che volete cambiare il mondo, e lottate per la giustizia e per la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù dice: 'Non temete!' ha aggiunto il Pontefice durante l'omelia della messa conclusiva al Parque Tejo.
Non siamo luminosi quando ci mettiamo sotto i riflettori -
Francesco, poi, ha parlato ai giovani della "luce" che serve nella vita e li ha invitati a brillare. La luce che è "venuta a illuminare il mondo è Gesù. E' Lui la luce che non tramonta mai e brilla anche nella notte". "Vorrei dirvi una cosa - ha proseguito il Papa -: non diventiamo luminosi quando ci mettiamo sotto i riflettori, quando esibiamo un'immagine perfetta e ci sentiamo forti e vincenti. Diventiamo luminosi quando, accogliendo Gesù, impariamo ad amare come Lui".
Prossima GMG a Seul nel 2027 -
Salutando i giovani, poi, il Papa ha annunciato la prossima Giornata Mondiale della Gioventù: sarà a Seul, in Corea del Sud, nel 2027. "Dal confine occidentale dell'Europa, da qui, ci si trasferirà in estremo oriente e questo è un segno" dell'universalità della Chiesa.