Strage di Bologna, De Angelis: pronto al rogo come Giordano Bruno | Rocca: "Parla a titolo personale, valuterò nei prossimi giorni"
Schlein: "Parole ignobili, Meloni intervenga". Il responsabile della comunicazione della Regione Lazio: "Ho esercitato il mio diritto di esprimere la mia opinione"
Dopo le polemiche per le dichiarazioni sulla strage di Bologna, Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, si dice "pronto a pagare" per aver difeso le proprie idee. E paragonandosi a Giordano Bruno si dice "orgoglioso di andare sul rogo per aver violato il dogma" dopo aver "esercitato il diritto di esprimere la mia opinione". Schlein: "Parole ignobili, Meloni intervenga". Interviene anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che attacca: De Angelis è "ignobile e bugiardo". Rocca: "Parla a titolo personale".
"Come ogni libero cittadino di questa Nazione - ha scritto su Facebook De Angelis dopo le polemiche - ho esercitato il diritto di esprimere la mia opinione su un evento solstiziale della nostra storia, fondata su decenni di inchiesta svolta come giornalista e parlamentare". E spiega di aver "detto quello che penso senza timore delle conseguenze. Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso".
Schlein: "Parole ignobili" -
Le parole del portavoce del presidente della Regione Lazio sono "ignobili", attacca Elly Schlein chiedendo le "dimissioni immediate" di De Angelis. "Se non riescono a farlo i vertici della Regione Lazio - chiarisce la segretaria del Pd -, sia il presidente del Consiglio Giorgia Meloni a prendere provvedimenti immediati. E' grave che Meloni il giorno della commemorazione non sia riuscita a dire che quella di Bologna sia stata una strage neofascista, sarebbe gravissimo se continuasse a permettere ai suoi sodali di stravolgere la verità processuale. Ponga fine, una volta per tutte, a questa scellerata aggressione alla storia".
Ma Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna, risponde per le rime. De Angelis, scrive su Twitter, è "ignobile e bugiardo. Venga a dirle a Bologna queste cose. Guardando negli occhi i familiari delle vittime della strage fascista del due agosto".
De Angelis aveva scritto sui social di essere in grado di "dimostrare a chiunque abbia un'intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c'entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi. Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha sicuramente qualcosa da nascondere".
Rocca: "De Angelis parla a titolo personale" -
"Marcello De Angelis ha parlato a titolo personale, mosso da una storia familiare che lo ha segnato profondamente e nella quale ha perso affetti importanti". Lo dice il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, sottolineando che al momento il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione resta al suo posto: "essendo il dialogo il faro del mio operato, valuterò con attenzione nei prossimi giorni il da farsi, solo dopo averlo incontrato".
"La stagione delle stragi in Italia, di cui Bologna è stato l'episodio più straziante, è ancora una ferita aperta per il nostro Paese - prosegue il presidente della Regione Lazio -. Le sentenze si rispettano e vista la mia professione di avvocato non posso che ribadire questo. Il rispetto per le sentenze non esime dalla volontà di ricerca continua della verità, specialmente su una stagione torbida dove gli interessi di servizi segreti, apparati deviati e mafia si sono incontrati".