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Sponz Fest, in Alta Irpinia il decennale del festival ideato da Vinicio Capossela

Dal 20 al 27 agosto con il titolo Come li pacci

Simone Cecchetti

Come li pacci: è questo il titolo della nuova edizione dello Sponz Fest, ideato e diretto da Vinicio Capossela. Una manifestazione che quest’anno festeggia il decennale dalla sua creazione e si svolgerà dal 20 al 27 agosto in Alta Irpinia.

I protagonisti   Numerosi gli artisti e gli intellettuali che, attraverso i concerti, le performance, gli incontri della Libera Università per ripetenti, le danze, i laboratori e tanto altro, animeranno e declineranno il tema di quest’anno: Nino Frassica & Los Plaggers Band, Skiantos, Nichi Vendola, Bobo Rondelli, Ermanno Cavazzoni, Daniela Pes, Marco Rovelli, Ray Gelato & The Giants, Banda della Posta, FiloQ, Fan Fath Al, l’Orchestrina di molto agevole, Ulderico Pesce, Fabio Genovesi, Pierpaolo Capovilla, Piero Cipriano, Giovanni Piperno, Makardìa, i Tarantati Rotanti di Antonio Infantino con Agotrance, Los Adoquines De Spartaco, Paolo Speranza, Piero Martin, Mintcho Garrammone, Trio Ristoccia, Violini di Santa Vittoria, Raffaele Tiseo, Alessandro “Asso” Stefana, Peppe Leone, Andrea Tartaglia, Victor Herrero, Flaco Leo Maldonado, A Cun’vrsazion, Tonuccio Corona, Cicc’ Bennett e tanti altri.

Il concerto di Capossela   Il tradizionale concerto di Vinicio Capossela e ospiti chiuderà il Fest nella serata di sabato 26 agosto a Calitri. Ospiti Margherita Vicario, Paolo Rossi, Sir Oliver Skardy e Daniel Melingo con la partecipazione di Samuele Bersani, oltre a tutto il gruppo di musicisti e amici di quella che si è andata nominando Rolling Sponz Review e al ritorno del mago punk burlesque losangelino Christopher Wonder stretto nella sua “pazzo jacket”.

Il titolo   Come li pacci è inteso nella duplice accezione di pazzia dissipatrice della Festa, ma anche di affaccio al disagio mentale, tema affrontato soprattutto dallo speciale “Padiglione Irpinia” curato da Mariangela Capossela. Questo luogo mentale più che fisico, così chiamato in omaggio allo psichiatra campano Sergio Piro che introdusse nello spazio ospedaliero un luogo di socializzazione e ricreazione, sarà abitato da incontri e azioni interattive sulla psichiatria e la cura in senso ampio.

"Come li pacci è l’espressione paesana per dire di chi non sta a senno, di chi non trova dimora, di chi esce fuori di sé, di chi si agita di qua e di là, 'di chi le sbandate gli fanno la rotta' - racconta il direttore artistico Vinicio Capossela - espressione dell’eccesso, dell’abbondanza, del ricreo, del dionisiaco e dello strabordante, della dissipazione e della Festa. Come li pacci però è il mondo al contrario in cui viviamo, il mondo della non ragionevolezza in cui si impone la violenza, la guerra, lo sfruttamento e il saccheggio. Come li pacci è la condizione di subalternità, di internamento, di minorità in cui soggiacciamo al potere. Come li pacci è la pazzia salvifica che scardina il tempo dell’Utile. Come li pacci è la follia d’amore. È la Follia in musica. È il baccanale. Che trambusto variopinto di dissennati è l’umanità vista dall’alto".

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