Dopo l'incendio scoppiato in un impianto di stoccaggio di rifiuti a Ciampino (Roma), la Regione Lazio raccomanda ai residenti di otto Comuni della zona (Marino, Albano, Grottaferrata, Castel Gandolfo, Ariccia, Lanuvio, Frascati oltre allo stesso Ciampino) di tenere porte e finestre chiuse, di limitare gli spostamenti e l'uso del condizionatore, nonché di lavare frutta e verdura. Secondo le analisi dell'Arpa Lazio, i livelli di benzopirene, diossine e altri inquinanti sono ancora sopra i limiti.
Le misure di sicurezza sono state annunciate dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca in una conferenza stampa dopo la Cabina di regia, convocata dopo l'incendio. Le prescrizioni non riguardano la città di Roma ma sette comuni della Asl Rm 6, oltre a Ciampino. "Non c'è mai stato un diniego della vendita di alimenti - ha sottolineato Rocca -. Rimane la richiesta di accuratezza dei lavaggi di frutta e verdura. Altrimenti sarebbe stata emanata un'ordinanza che sarebbe andata in una direzione differente".
I valori inquinanti - I dati raccolti domenica 30 luglio da Arpa Lazio fissano il benzopirene a 11 ng/m3, 11 volte sopra il valore medio annuale. Le diossine salgono a 42 pg/m3, a fronte del limite 0.3 suggerito dall'Oms. I valori degli inquinanti (Pcb) si attestano su 6.700 pg/m3. Il presidente Rocca invita quindi i cittadini a "essere prudenti, seguire le prescrizioni e fare tutto per proteggere la salute della comunità".
L'indagine e il controllo dell'aria - È la procura di Velletri a indagare sull'incendio. Nel fascicolo, a carico di ignoti, si ipotizza il reato di disastro ambientale colposo. Per monitorare l'area, l'Arpa ha installato due campionatori ad alto volume necessari a verificare i livelli nell'aria di alcune sostanze: il primo a breve distanza dall'area interessata dall'incendio e il secondo a circa 600 metri in linea d'aria, posizionato in base alla direzione prevalente del vento durante la fase più attiva dell'incendio.