Il ministro Paolo Zangrillo parla di rivoluzione per descrivere le misure adottate nella Pubblica amministrazione , a partire dalle nuove assunzioni, con l'obiettivo di "renderla moderna e attrattiva anche per i giovani".
"Abbiamo bisogno di rinforzare la nostra struttura perché siamo il datore di lavoro più grande d'Italia, ma soprattutto siamo la macchina che fa funzionare lo Stato e abbiamo un ruolo importantissimo con i nostri clienti, che sono cittadini e imprese", esordisce il ministro della Pubblica amministrazione, intervenuto a "Morning News" durante la puntata dell'1 agosto.
Quindi prosegue: "Abbiamo perso quasi trecento mila persone tra il 2010 e il 2020, adesso dobbiamo recuperare e se l'anno scorso sono state inserite 156mila persone, quest'anno ne stiamo inserendo 170mila. Abbiamo bisogno di competenze, di persone che hanno voglia di lavorare e di fare un'esperienza qualificante dal punto di vista di crescita e della possibilità di essere misurati e premiati per il proprio valore". E ancora: "Se vogliamo modernizzare la nostra pubblica amministrazione e farla diventare digitale, abbiamo bisogno di millennials, di giovani e stiamo lavorando per favorire questo processo".
Paolo Zangrillo ha poi parlato delle nuove misure che riguardano la formazione, che deve essere "capace di rispondere alle esigenze dei suoi dipendenti". "Abbiamo avviato la nuova piattaforma che gestisce in maniera digitale la formazione dei dipendenti pubblici, in modo che ognuno possa accedere in maniera autonoma e costruirsi la propria formazione in base alle esigenze del suo ruolo".
Nella parte finale del suo intervento a "Morning News", il ministro ha commentato anche le nuove misure adottate dal Governo in merito al reddito di cittadinanza. "Era stato pensato come strumento per avviare le persone al lavoro, ma ha fallito completamente e oggi dobbiamo ripensare questo tema con delle proposte serie. Ora c'è l'assegno di inclusione, che consente alle persone di sostenersi mentre vengono inserite nel mondo del lavoro".
E precisa: "Nel nostro Paese c'è una differenza tra richiesta e offerta che arriva a quasi un milione di posti di lavoro, perciò noi dobbiamo lavorare affinché le persone abili al lavoro abbiano le competenze adeguate per poter essere assunte dalle aziende che richiedono questi profili".