Mercato e Carburanti

Caro carburanti: da oggi si espone il prezzo medio

Contro le speculazioni e i rincari dei prezzi dei carburanti che si verificano ogni anno in estate, da oggi 1° agosto in ogni stazione di servizio dovranno essere esposti i prezzi medi. Ecco cosa ha deciso il Governo.

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Siamo alle solite: come ogni anno, nel periodo estivo, quando le famiglie italiane pianificano i loro spostamenti per le vacanze, i prezzi dei carburanti schizzano alle stelle. Quali sono i motivi che innalzano i listini dei carburanti? Si può parlare di speculazione?

La decisione -

 Nulla di diverso da quello che in Italia accade ogni anno prima delle partenze per le vacanze: benzina e gasolio improvvisamente salgono di prezzo, voltando le spalle a un equilibrio che vorrebbe più trasparenza nel rapporto consumatore (domanda) e gestore/compagnia (offerta). Se nel passato recente sono state annullate le accise per calmare l’impennata dei prezzi dei carburanti, oggi ci troviamo di fronte alla decisione del Governo di obbligare l’esposizione trasparente dei prezzi presso tutte le stazioni di rifornimento. Decisione che aiuta il consumatore a orientarsi meglio nella giungla dei costi alle stelle ma che non riuscirà, almeno crediamo, a placare totalmente un’offerta il più delle volte esagerata.

Da oggi cosa si verifica -

 Presso tutte le stazioni di rifornimento dovranno essere esposti i prezzi medi dei carburanti, secondo quanto stabilito dal decreto legge 5 del 14 gennaio 2023, convertito in legge (numero 23/2023): per gli impianti di rifornimento fuori dalle autostrade il prezzo medio sarà quello regionale, mentre per le stazioni lungo la rete autostradale il prezzo medio indicato sarà quello nazionale. I gestori avranno 30 giorni di tempo per adeguarsi, in caso contrario andranno incontro a multe che oscillano tra i 200 euro e i 2.000 euro. L’intento del Governo è quello di smorzare ogni tentativo di speculazione, facendo luce sulla pluralità dell’offerta che, regolandosi sul consumo aiuterà a far abbassare i prezzi dei carburanti.

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La parola del Governo e cause dell’aumento -

 Il Governo spiega così quanto messo in luce dall’Osservatorio prezzi carburanti del Mimit: “in merito a notizie di stampa relative a casi isolati di stazioni di rifornimento di carburante lungo la rete autostradale in cui sono stati rilevati prezzi limite a 2,50 euro al litro per la benzina senza piombo in modalità servito, si precisa che i prezzi medi nazionali del gasolio e della benzina sono ben al di sotto dei 2 euro al litro, come rilevato dall'elaborazione settimanale su base giornaliera dei prezzi dei carburanti, effettuata dall'Osservatorio prezzi carburanti del Mimit. I prezzi dei carburanti di questa settimana si attestano a valori medi di 1,89 euro al litro per la benzina e di 1,74 euro al litro per il gasolio. L'attuale crescita del prezzo medio, di circa 0,03 euro al litro nella scorsa settimana, è determinata da quanto si sta osservando nei mercati internazionali, a causa dell'aumento delle quotazioni sia del petrolio sia dei prodotti raffinati. Dall'inizio del 2023 il prezzo industriale di benzina e gasolio, al netto quindi della tassazione, in Italia resta stabilmente più basso di quello in Spagna, Germania e Francia".

Cosa dice la filiera -

 Chi fa l’offerta, quindi i protagonisti della filiera, si schierano uniti contro il provvedimento deciso dal Governo, sebbene il Tar abbia comunque respinto il ricorso presentato dai benzinai. Secondo i sindacati Fegica e Figisc Confcommercio “non c’è nessuna possibilità di incidere sul prezzo finale dei carburanti. Ribadiamo l’assoluta inutilità e la devianza del cartello del prezzo medio, che non porterà vantaggi ai consumatori e che è incompatibile ai fini della concorrenza. Ci si accanisce proprio sulla parte della filiera che è, per vincoli commerciali ed economici, l’unica a non poter agire sul prezzo finale”.

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Cosa dicono i consumatori -

 Il Codacons torna a denunciare la stangata che colpirà milioni di cittadini che si sposteranno in auto durante le prossime settimane: pare che dalle tasche degli italiani usciranno 800 milioni di euro in più rispetto al 2021. L’associazione intanto ha chiesto ai cittadini di segnalare i distributori che vendono carburanti a prezzi eccessivi e superiori ai 2 euro al litro, inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it. “Mentre milioni di italiani si mettono in viaggio per raggiungere le località di villeggiatura o ritornare verso casa, si troveranno a fare i conti con la consueta stangata estiva sui carburanti. – ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi - Un’abitudine quella dei rialzi estivi ormai consolidata, nota a tutti e quasi attesa, come il Festival di Sanremo; una prassi che, nonostante le promesse elettorali, nessun Governo è mai riuscito a fermare. Per questo chiediamo ai cittadini di aiutarci, segnalando speculazioni e rincari eccessivi: denunceremo i gestori per aggiotaggio”.

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