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Istat: "Pil Italia cala dello 0,3% nel secondo trimestre" in controtendenza rispetto all'Eurozona

 L’inflazione nel nostro Paese intanto scende leggermente a luglio, ma il costo del carrello della spesa resta alto

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Secondo l'Istat cala la crescita in Italia. Nel secondo trimestre del 2023 il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (quando era cresciuto dello 0,6%) ed è aumentato dello 0,6% in termini tendenziali.

"Alla discontinuità dell'andamento congiunturale nel secondo trimestre - rende noto l'Istituto di statistica diffondendo la stima preliminare - fa fronte l'evoluzione positiva del Pil in termini tendenziali in misura dello 0,6%, che rappresenta la decima crescita trimestrale consecutiva".  Dati che conferma i timori espressi qualche giorno fa da Confindustria, che prevedeva però per il secondo quarto dell’anno una crescita a zero, in linea con molti previsori,  mentre il dato comunicato oggi è sensibilmente peggiore.

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Nubi sulla crescita  La frenata della nostra economia intacca anche la crescita acquisita maturata fino ad ora, cioè il dato che si raggiungerebbe a fine anno in caso di variazione zero nei prossimi due trimestri. Alla luce del dato odierno, stima comunque ancora preliminare, il dato acquisito si ferma a +0,8%, comunque già vicino al prudente +0,9% indicato nel Def ad aprile. Il dato italiano è in controtendenza rispetto all’area euro che registra un incremento del Pil dello 0,3%, stando a quanto rileva Eurostat nella sua prima stima flash. Nel primo trimestre del 2023 l’Eurozona aveva fatto registrare una crescita zero, mentre il Pil era aumentato dello 0,2% nell’Ue. Su base annua, rispetto al secondo trimestre del 2022, il Pil fa registrare un aumento rispettivamente dello 0,6 e dello 0,5% nelle due aree, restando in territorio positivo dopo il +1,1% registrato nel primo trimestre. Il dato italiano è peggiore di quelli di Germania (crescita zero), Francia (+ 0,5%) e Spagna (+ 0,4%). Tra i paesi euro, solo l'Austria riporta un dato più basso rispetto all'Italia (-0,4%). 

L'inflazione rallenta a luglio  Più incoraggianti i dati sull'inflazione che a luglio rallenta al 6% dal 6,4% di giugno, con un incremento congiunturale dello 0,1%.  A luglio rallentano, anche se molto lievemente, i prezzi del cosiddetto carrello della spesa che continua a registrare rialzi a due cifre: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano in termini tendenziale dal +10,5% a +10,4%. Lo rileva l'Istat diffondendo la stima preliminare sui prezzi al consumo a luglio, precisando che si tratta del quinto mese consecutivo di "attenuazione" della dinamica tendenziale del carrello. Stesso andamento anche per i prodotti ad alta frequenza d'acquisto, che passano da +5,7% a +5,6%.

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