La delega fiscale preparata dal governo ottieme il primo ok dalla commissione Finanze del Senato e si prepara all'esame dell'Aula. All'interno del testo ci sono premi ai contribuenti virtuosi, la possibilità di pagare le tasse con il Rid bancario o le carte e l'addio all'automatismo sul prelievo forzoso. Ma c'è anche, ed è quella che ha scatenato le opposizioni, lo stop alle sanzioni penali per le aziende che collaborano con il fisco e ai paperoni che vivono all'estero. Le opposizioni parlano di un nuovo "scudo" che strizza l'occhio ai furbi e danneggia gli onesti. Il governo difende però l'obiettivo di un fisco meno ostile, rassicurando sulla lotta all'evasione.
La delega è in Senato da metà luglio per la seconda lettura. Il via libera della commissione arriva dopo una votazione rapidissima: appena due giorni per modificare la seconda parte del ddl (la prima era stata modificata dalla Camera). Gli argomenti però sono delicati: ci sono gli articoli sull'accertamento, le sanzioni, la riscossione, il contenzioso. E infatti le modifiche che ottengono il disco verde sono di impatto. Arriva (con un emendamento del senatore forzista Claudio Lotito, che aveva anche provato a far passare una norma per i debiti della Lazio di cui è presidente) il rafforzamento dei regimi premiali per i contribuenti "più affidabili per il fisco".
Via le sanzioni penali e amministrative a chi "collabora" -
Saltano le sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse al reato di dichiarazione infedele, per chi aderisce all'adempimento collaborativo (regime che oggi riguarda le imprese con volume d'affari superiore al miliardo, ma con la delega si va verso la progressiva "riduzione delle soglie di accesso") che abbia avuto "comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente ed esaurientemente l'esistenza dei relativi rischi fiscali". Sempre nell'accertamento contributivo si escludono le sanzioni amministrative e si riducono i termini di decadenza per l'accertamento ai contribuenti con sistema di gestione del rischio fiscale certificato da professionisti qualificati.
E un regime di accertamento collaborativo, con i relativi effetti premiali, arriva anche per le persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia o la mantengono all'estero ma possiedono in Italia, anche per interposta persona o tramite trust, un reddito complessivo "mediamente pari o superiore a un milione di euro".
Insorge il Pd: uno scudo per chi evade -
Per il Pd queste modifiche altro non sono che "una sorta di scudo preventivo" per chi fa dichiarazioni infedeli. Più in generale gli emendamenti della destra approvati in commissione "disegnano da un lato l'inizio di un clamoroso attacco all'Agenzia delle entrate e dall'altro un regalo a grandi e piccoli evasori abituali", insomma, "un festival dei condoni", va all'attacco il capogruppo Dem a Palazzo Madama, Francesco Boccia, che già aveva abbandonato i lavori in commissione per lo stop ai fondi Lep. E avverte anche sul rischio per le casse dello Stato: "E' una bomba - avverte - messa sotto al nostro sistema fiscale".
Anche la Uil non ci sta: "E' un clamoroso condono preventivo" che beffeggia gli onesti. Plaudono invece i commercialisti. E il viceministro dell'Economia Maurizio Leo, che la delega l'ha scritta, allontana le critiche e sottolinea lo spirito di "grande collaborazione" in commissione: nessun allargamento delle maglie a favore degli evasori, assicura, "ci stiamo muovendo su tre obiettivi, certezza del diritto, semplificazione e contrasto all'evasione fiscale".
Le novità nella delega fiscale -
Tra le novità arriva l'annunciato chiarimento sul cosiddetto prelievo forzoso (viene cancellata dalla delega l'automazione nel pignoramento dei conti correnti), ma anche la possibilità di pagare le tasse con addebito diretto sul conto bancario o altri strumenti di pagamento elettronico. Entra inoltre nella delega fiscale la revisione del sistema per gli enti locali, mentre si potrà valutare la possibilità di non applicare sanzioni e/o interessi se si hanno crediti con la Pa. Dopo il disco verde della commissione ora il testo è atteso la prossima settimana in Aula. La data la deciderà la capigruppo, al momento il termine massimo è venerdì. Il governo punta a chiudere entro la pausa estiva: manca ancora la terza lettura alla Camera, dove il testo dovrebbe arrivare entro il 9 agosto.