Venezia chiama e i medici rispondono. Sono in tutto 254 gli aspiranti medici di famiglia che hanno risposto alla campagna di reclutamento dell'azienda Ulss 3 della città, lanciata i primi di luglio per sopperire alla carenza di professionisti nel centro storico lagunare. Ci sono 62 medici iraniani, la maggior parte donne, 29 dal Sud America, tra cui due coppie di coniugi, ma anche un vietnamita, un egiziano e numerosi "cervelli in fuga" italiani desiderosi di tornare in patria. Un vero successo per la call dell'azienda sanitarialanciata con uno slogan che non è passato inosservato: "Dottore, la città più bella del mondo ti aspetta".
Le selezioni -
Fra le candidature arrivate, undici sono già state giudicate idonee e inserite in una graduatoria in fase di aggiornamento, che porterà all'assunzione provvisoria di tre medici di medicina generale entro il 2023 - probabilmente a settembre - e sette nel 2025, per coprire i vuoti lasciati dai futuri pensionamenti. Molti dei profili sono ancora in fase di valutazione, perché l'azienda sanitaria necessita di documentazione più approfondita, altri sono stati scartati per invalicabili problemi di natura linguistica o normativa.
Le donne iraniane in fuga dal loro Paese -
I più rappresentati a livello internazionale sono i medici iraniani, molte donne che hanno confidato telefonicamente all'azienda sanitaria di voler fuggire dal clima che le sta travolgendo nel proprio Paese. "Lavoro da 3 anni come medico in Iran - scrive una di loro -. Parlo fluentemente inglese. Amo Venezia". "Sono una specialista da 5 anni e professoressa universitaria - scrive un'altra nella candidatura -. La mia esperienza potrebbe essere preziosa per il lavoro da voi".
Candidature da tutto il mondo -
Molti professionisti dal Medio Oriente si dicono disposti a trasferire l'intera famiglia a Venezia, ma non sono da meno i sudamericani: "Sono medico di cura e con mia moglie, medico anche lei, siamo disponibili a venire in Italia", scrive un venezuelano. Due coniugi argentini, entrambi medici, stanno preparando i documenti per il riconoscimento del titolo e la cittadinanza italiana, e spiegano che sono pronti a venire a Venezia perché "da nove mesi stiamo imparando l'italiano".
Il successo della campagna di reclutamento -
La campagna di reclutamento ha avuto un successo inaspettato. "Ci chiediamo come sia possibile che sia arrivata fino in Medio Oriente e in Africa" ha fatto presente il direttore generale Edgardo Contato. L'appello era stato pubblicato anche sul Times di Londra, e non si esclude che ciò possa aver generato un'eco mediatica mondiale. Del resto, per garantire il risultato della ricerca, è stato assicurato agli aspiranti dottori uno studio in cui esercitare e un affiancamento per trovare la miglior soluzione abitativa. "Portaci la tua professione, a tutto il resto pensa Venezia" si legge nel testo della campagna condiviso su Instagram.
Nelle intenzioni dell'azienda sanitaria i profili idonei non reclutati non andranno persi: "Le restanti candidature - ha spiegato Contato - rimangono tesoro inestimabile e andranno pian piano ad arricchire la nostra graduatoria, per coprire altri territori dell'azienda, proporre ruoli in altre specialità carenti, o condividere il bacino di professionisti con altre aziende sanitarie bisognose".