Dopo le prove, i verdetti. A partire dal 28 luglio, circa 90 mila aspiranti camici bianchi avranno in mano il punteggio con il quale, dovranno competere nella graduatoria nazionale per uno dei quasi 20mila posti disponibili l’anno accademico entrante nei corsi di laurea di Medicina e Chirurgia erogati dagli atenei statali o per quelli messi a concorso l’anno successivo.
Pubblicati i punteggi della prova di luglio
Il CISIA - il Consorzio che ha gestito lo svolgimento del nuovo test d’ingresso denominato TOLC-MED - ha infatti pubblicato sul proprio portale i risultati della seconda sessione di quiz, svoltasi dal 15 al 25 luglio. Che per chi ha sostenuto le prove anche nella sessione di aprile - va ricordato che in base alla recente riforma sull’accesso programmato ogni anno c’è una doppia chance per entrare - servirà per capire qual è il punteggio migliore ottenuto da giocarsi nella graduatoria nazionale di settembre. Per coloro che sono ancora in quarto superiore - la riforma apriva anche a loro la possibilità di iscriversi - e coloro che dovranno tentare di nuovo, ci saranno altre due finestre per provare a migliorarsi il prossimo anno.
Ben 3 su 4 hanno sfruttato la doppia chance
A fare il punto della situazione è il portale specializzato Skuola.net. Il primo anno dei test d’ingresso ai corsi di laurea di Medicina e Chirurgia in salsa TOLC-MED si conclude con quasi 80mila partecipanti alla tornata estiva dei test (76.672 per la precisione), che sommati ai 69.317 delle prove di aprile producono un totale di 145.989 prove erogate. Va detto che 3 su 4 tra i candidati alla sessione estiva, fa sapere il CISIA, avevano già preso parte a quella precedente; il numero netto di candidati è quindi stimabile in poco meno di 90 mila. Per loro, dunque, è arrivato il momento di comprendere qual è il punteggio alto conseguito.
C'è tempo tutto agosto per entrare in graduatoria
A stretto giro, inoltre, quel “numero” diventerà fondamentale. Perché la vera data da segnare in rosso sul calendario è quella del 31 luglio. In quel giorno, infatti, il portale CINECA aprirà le porte agli aspiranti “camici bianchi”, che potranno utilizzare il loro punteggio migliore (o nel caso avessero svolto una sola prova, quello ottenuto in quell’occasione) per formalizzare la domanda di inserimento in graduatoria. Non si tratta, però, di un click day, visto che per procedere ci sarà tempo fino al 24 agosto.
Come funziona l'assegnazione delle "matricole"
In questa fase, gli studenti potranno scegliere le sedi universitarie in cui tentare l’ingresso, in ordine di preferenza, magari lasciandosi guidare proprio dal punteggio realizzato. Dopodiché si dovrà attendere fino al 5 settembre, giorno della verità, quando verrà pubblicata la prima graduatoria nazionale. Con la ripartizione dei posti nei vari atenei e l’indicazione dello “status” dei singoli candidati. Quattro le possibili classificazioni. Ci saranno gli “assegnati”, ovvero quelli che si potranno iscriversi nella sede indicata come prima scelta. Altrimenti si può risultare “prenotati”, il che vuol dire che non si è rientrati nei posti disponibili per la prima preferenza utile, ma si risulta comunque prenotato per una delle scelte alternative; in questo caso si può decidere se iscriversi in quella sede oppure attendere gli scorrimenti delle graduatorie, per vedere se si liberano posti migliori, manifestando quindi l’interesse a restare in graduatoria. Alcuni poi potranno risultare tra quelli “in attesa”, in posizione utile per ottenere un posto, ma non nelle sedi indicate nelle preferenze; anche in questo caso, si può rimanere in graduatoria e aspettare nuovi scorrimenti. Infine si potrà leggere la dicitura “fine posti/posti esauriti”, il che significa che il punteggio ottenuto è troppo basso per essere rientrato tra assegnati, prenotati o in attesa e i posti sono esauriti; ma non è detta l’ultima parola visto che, anche in questo caso, si potrà aspettare i successivi scorrimenti sperando che si liberi un posto utile.
I posti a disposizione saranno di più, ma il decreto del Ministero deve ancora arrivare
Proprio attorno all’ammontare di posti ruotano le incognite più grandi. Perché, ad oggi, non è ancora stato definito il numero preciso delle “matricole”. La ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha recentemente annunciato un generoso aumento dei posti disponibili rispetto a quanto immaginato. La proposta avanzata dallo stesso MUR al Gruppo di programmazione per i Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia parla di 19.944 posti (tra corsi erogato in italiano e in lingua inglese), oltre 4 mila in più di quelli messi a bando lo scorso anno (quando furono 15.876). Inoltre, sarebbe un numero persino superiore a quanto richiesto dalla Conferenza Stato-Regioni su parere del Ministero della Salute, in base al fabbisogno di medici su scala nazionale (18.133 posti).
Sicuramente, prima della pubblicazione della graduatoria di settembre, uscirà un decreto che ufficializzerà la cifra esatta. Ma, se le anticipazioni dovessero essere confermate, alla fine riuscirà a entrare solamente 1 giovane su 4, anche qualcosa meno. Ma molto dipenderà anche da altre variabili, come il numero di inseribili in graduatoria (che hanno cioè ottenuto il punteggio minimo previsto candidarsi, fissato a 10 punti, comunque abbastanza basso) e dalla quota di studenti di quarto superiore che hanno provato a cimentarsi col test sin da quest’anno, facendo poi valere il risultato per l’iscrizione nell’anno accademico 2024/2025.
Come detto, infatti, la riforma prevede anche che i test si possano svolgere sin dal penultimo anno delle superiori, per avere a disposizione almeno quattro tentativi. Ad aprile, aveva fatto sapere il MUR, erano stati il 22% dei partecipanti. Loro quindi non potranno concorrere ai posti messi a bando per l’anno accademico entrante a meno di casi eccezionali: il diploma in quattro anni è ancora appannaggio di pochissimi studenti in Italia.
“Mancano medici e la Nazione corre al riparo, aumentando sia il numero di posti disponibili sia le possibilità di superare il test d’ingresso ai corsi di laurea di Medicina e Chirurgia. La ministra Bernini ha proposto di aumentare i posti disponibili del 30% rispetto allo scorso anno, mantenendo nel contempo la riforma messa in atto dal suo predecessore, che dà la possibilità agli studenti di raddoppiare il numero di test da tentare ogni anno. Peccato - fa notare Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net - che gli effetti di queste politiche si vedranno solo tra qualche anno, perché tra formazione di base e specializzazione servono quasi 10 anni di studi e pratica prima di avere un camice bianco pronto a entrare in corsia”.