UN CASO DI OMONIMIA

Reggio Emilia, chiede una ricetta al medico e scopre di essere morto

A essere deceduto era in realtà l'unico suo omonimo presente in città. E lui, vivo e vegeto, la prende sul ridere: "Non mi facciano pagare tasse e imposte"

© ansa

Una banale richiesta al medico di famiglia può trasformarsi in una clamorosa (e macabra) sorpresa. Lo sa bene Pietro Fanticini, imprenditore caseario di Reggio Emilia, che dopo aver chiesto al proprio dottore una ricetta ha scoperto... di essere morto un anno prima. Per la precisione, il 2 dicembre 2022. Eppure lui è vivo e vegeto. Che cosa è successo? A essere deceduto in quel giorno è stato un suo omonimo, anzi l'unico omonimo presente in città. A raccontare la surreale vicenda è Il Resto del Carlino.

La scoperta - "Ho contattato nei giorni scorsi il mio medico per farmi prescrivere alcuni farmaci - ha spiegato Fanticini a Il Resto del Carlino -. Non riuscendo il dottore a farmi le ricette, ho scoperto una cosa curiosa: sono deceduto lo scorso anno". E così ha scritto al commercialista: "Tramite lui ho provveduto a verificare presso l'Agenzia delle Entrate la mia posizione. Niente da fare". La schermata dei dati anagrafici, fatta pervenire al giornale, non lascia spazio a dubbi: Pietro Fanticini, nato a Reggio Emilia nel 1947, è deceduto il 2 dicembre 2022.

"Smettano di farmi pagare le tasse" - Come detto, quel Pietro Fanticini non è lui, ma un omonimo. L'imprenditore non può far altro che prenderla sul ridere: "Spero solo che l'Agenzia delle Entrate smetta di farmi pagare tasse e imposte, visto che mi hanno dato per morto". E la famiglia? "Da quando l'ho scoperto mia moglie, ormai vedova, piange singhiozzando sul divano di fianco a me". E i figli? "Tramite Whatsapp mi chiedono la consistenza dei beni lasciati in eredità". E non sono gli unici a essere dispiaciuti: "Il mio medico è disperato perché ha un paziente in meno".

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