Altri tre arresti per la sparatoria dell'11 luglio a Seregno, in Brianza. Dopo i due fratelli di 28 e 48 anni, sono finiti in manette anche un uomo di 56 anni, l'unico ferito nell'agguato, e i suoi due figli di 31 e 29 anni. Le accuse sono di tentato omicidio e porto illegale di arma da sparo in luogo pubblico. Secondo i carabinieri si è trattato di uno scontro tra due gruppi calabresi: i tre arrestati, a bordo di un'auto, avrebbero sparato per primi verso il furgone dei due fratelli, che a loro volta li avrebbero inseguiti facendo fuoco.
Arresti e perquisizioni - Il blitz contro i tre uomini è scattato nelle prime ore di sabato 22 luglio a Catanzaro e Laureana di Borrello (Reggio Calabria). Ad arrestarli e condurli in carcere i carabinieri del comando provinciale di Monza Brianza con il supporto dei reparti dell'Arma di Catanzaro e Reggio Calabria. Sono state eseguite anche sette perquisizioni domiciliari in Calabria, in Brianza e in provincia di Como con le unità cinofile per la ricerca di armi, esplosivi e stupefacenti e con l'aiuto del nucleo Elicotteri dei carabinieri di Orio al Serio (Bergamo).
La sparatoria - Lo scontro a fuoco è avvenuto l'11 luglio a Seregno, in provincia di Monza e Brianza, intorno alle 11.15. A fronteggiarsi due gruppi armati a bordo di un furgone e di un'auto, lungo un tratto di strada di circa 400 metri molto trafficata. I colpi di pistola esplosi, calibro 7.65 mm, sono stati almeno 14, anche nelle vicinanze di un oratorio nel pieno delle proprie attività. Al termine dell'agguato il furgone si è dileguato, mentre l'utilitaria - colpita da vari proiettili - ha finito la sua corsa schiantandosi contro un marciapiede.
L'indagine - Dopo la sparatoria, i militari della compagnia di Seregno e del nucleo investigativo del Comando provinciale - sotto il coordinamento della procura di Monza - hanno avviato una serrata attività di indagine, che ha visto l'analisi degli impianti di videosorveglianza, attività di pedinamento e osservazione, intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi di tabulati telefonici e rilievi tecnici sui 400 metri di scena del crimine.
I protagonisti - Nella prima fase di indagine i carabinieri hanno identificato i due fratelli a bordo del furgone, arrestati nel pomeriggio del 13 luglio - due giorni dopo il fatto - in un'abitazione di Cesano Maderno (Monza e Brianza). Dei tre a bordo dell'auto, solo il 56enne ha riportato ferite d'arma da fuoco, nello specifico nella parte bassa della schiena. Accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale di Desio, dopo cinque giorni di degenza - durante i quali gli sono state estratte le ogive dei proiettili - è stato dimesso.
In seguito, spiegano i carabinieri, grazie anche all'analisi balistica effettuata dal Ris di Parma si è scoperto che il conflitto a fuoco è stato iniziato dagli uomini a bordo dell'auto che, incrociato il mezzo pesante, hanno esploso sette colpi in sequenza senza andare a segno. Si sono quindi ritrovati a loro volta a essere inseguiti e a essere oggetto del fuoco della parte avversa. Fino allo schianto.