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Lavoro, Bonomi: "Il caldo è come il Covid" | Si apre il dibattito

Per far fronte all'emergenza che mette in difficoltà i settori produttivi, il presidente di Confindustria suggerisce di "usare cassa integrazione e smart working". Le posizioni di sindacati e governo

Per combattere l'emergenza caldo il mondo del lavoro deve usare le stesse armi usate contro il Covid: cassa integrazione e smart working. Parola del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, secondo cui è necessario un protocollo d'intesa da raggiungere con i sindacati, che però non sono disposti ad attendere ancora. "Serve un decreto subito" per proteggere i lavoratori dalle temperature elevate, è il monito lanciato dei leader di Cgil e Uil Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Mentre per il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, è necessaria un'intesa nelle prossime ore tra governo e parti sociali da recepire in un decreto.

Secondo Bonomi l'intesa dovrebbe ricalcare proprio quella raggiunta per contrastare le conseguenze della pandemia, consentendo " soluzioni straordinarie" per "coprire tutta la platea dei lavoratori". "Non è un tema solo delle associazioni datoriali - avverte il leader degli industriali - ma anche dei sindacati e del governo".

E proprio da questa triangolazione, nelle intenzioni del ministero del Lavoro, si dovrebbe arrivare a un protocollo congiunto con le parti sociali, che tenga dentro i temi dell'organizzazione del lavoro, delle misure e delle buone prassi da adottare, con la fornitura di dispositivi di protezione individuale ad hoc e supporti anticalore.

La soluzione è stata esplorata nel corso del primo incontro convocato dal ministro del lavoro Marina Elvira Calderone sull'emergenza caldo e l'attenzione, adesso, è proiettata sulla nuova convocazione di martedì 25 luglio. Il ministro ha intanto assicurato di voler "intervenire potenziando gli strumenti già esistenti e disegnando ulteriori strategie".

Ma i sindacati premono sul tempo. "Non c'è tempo di discutere protocolli. Serve subito un decreto legge che protegga i lavoratori dalle temperature elevate e vieti i lavori particolarmente esposti, oltre i 33 gradi", ha scritto sui social Bombardieri.

Per Landini "bisogna agire subito" perché "non si può accettare che la gente muoia sul lavoro per il caldo". Per Sbarra, invece, "è urgente e necessaria un'intesa nelle prossime ore tra governo e parti sociali da recepire in un decreto nel solco dei protocolli sulla sicurezza attivati durante il Covid".

L'idea della cassa integrazione non sembra mettere d'accordo tutte le associazioni di categoria. Confcommercio chiede che "gli interventi" siano "ben tarati alle tipologie di attività nei diversi settori e alle mansioni svolte", perché è evidente come ci siano impatti differenziati".

Per il responsabile lavoro della Coldiretti, Romano Magrini, "la cig significa fermare le macchine, l'attività e la raccolta", mentre "oggi serve avere i lavoratori a pieno regime perché abbiamo il massimo della produzione e della raccolta". Magrini propone però come soluzione alternativa la rimodulazione dell'orario di lavoro, anticipando alle 5 l'inizio dell'attività, fermarla nelle ore più calde e riprenderla dalle 18, spiegando come sia "una cosa che stanno facendo ormai quasi tutti i datori di lavoro".

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