L'intelligenza artificiale può essere usata per prevedere le future pandemie. Lo dimostra lo studio realizzato dal centro di ricerca americano Scripps, e pubblicato sulla rivista scientifica Cell Patterns. I ricercatori hanno messo a punto un algoritmo che è in grado di predire in anticipo l'emergere di varianti pericolose di un virus.
Lo studio -
Gli esperti hanno sviluppato l'algoritmo usando i dati sulle varianti del virus Sars-CoV-2, cioè quello che ha originato il Covid-19, e i tassi di mortalità registrati durante la pandemia. L'algoritmo si è dimostrato in grado di valutare i cambiamenti che avvenivano nel mondo in modo molto rapido, le varie varianti del virus esistenti in quel momento, quelle potenzialmente in arrivo e l'efficacia degli strumenti per contenerle, come le mascherine.
Le simulazioni fatte con il nuovo algoritmo sono state in grado di evidenziare con molto anticipo rispetto a quanto realmente avvenuto la comparsa delle varianti più pericolose. Si tratta, quindi, di uno strumento che se applicato avrebbe potuto aiutare a limitare realmente la diffusione del Covid-19. "È importante prendere in considerazione non solo alcune varianti importanti, ma anche le decine di migliaia di altre varianti meno conosciute", ha detto William Balch, uno dei responsabili dello studio. Dal quale emerge anche che l'intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata per stabilire come evolveranno le future pandemie virali in tempo reale e, almeno in principio, consentirebbe agli scienziati di prevedere i cambiamenti di una pandemia in tempo per adottare adeguati provvedimenti per contrastarla.