L'accusa era omicidio colposo

Bolzano, madre e bimba morirono in slitta: assolto presidente funivia

L'accusa era di omicidio colposo in concorso per la segnaletica carente sulla pista, madre e figlia si erano schiantate contro un albero

© Tgcom24

Il tribunale di Bolzano ha assolto dall'accusa di omicidio colposo Sigfried Wolfsgruber, presidente del consiglio di amministrazione della società Funivie Corno del Renon. L'uomo era imputato per un incidente mortale in cui il 4 gennaio 2019 persero la vita Renata Dyakowska, 38enne di origine polacca che viveva a Reggio Emilia, e sua figlia Emily Formisano, 8 anni.

L'incidente sulla pista nera -

 L'incidente era avvenuto il 4 gennaio 2019 sulle piste del Corno del Renon nelle Alpi sarentine in Alto Adige, dove la famiglia era arrivata per trascorrere una settimana bianca. Mentre il padre stava sciando e le aspettava a fine pista, madre e figlia, a bordo della slitta, avevano sbagliato direzione e, invece di imboccare la pista riservata, erano scese per errore lungo una pista nera, che secondo la Procura aveva una cartellonistica carente. A causa della pendenza oltre il 40%, madre e figlia avevano perso il controllo del mezzo, finendo contro un albero. Il consulente del giudice, Ernesto Rigoni, nominato perito nell’incidente probatorio, aveva sottolineato che la segnaletica era a quaranta metri dalla stazione a monte dell’impianto di risalita, anziché vicino alla pista. La piccola è morta sul colpo mentre la madre, che aveva riportato un politrauma, era stata intubata e portata in ospedale a Bolzano in un'agonia durata 40 giorni. 

Le accuse al gestore dell'impianto -

  La Procura aveva chiesto per Sigfried Wolfgruber una pena di quattro mesi con la condizionale. Tra gli elementi contestati, la collocazione del cartello, ma altri tre aspetti: l’assenza di una scritta in italiano del divieto sul cartello, la mancanza di una chiara delimitazione del tratto iniziale della pista nera e l’assenza di barriere protettive nel punto in cui lo slittino uscì di pista. Quest'ultimo elemento era stato escluso in quanto non sarebbe da considerare un “ostacolo atipico” (che invece renderebbe necessaria una protezione). Confermata, invece, la contestazione della cartellonistica carente. La difesa di Wolfgrguber, affidata agli avvocati Paride D'Abbiero e Andreas Agethle, aveva chiesto invece l'assoluzione. Ora Wolfsgruber è stato assolto perché il fatto non sussiste. Le motivazione saranno depositate entro 90 giorni.

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