Scomparso per decenni, l'incunabolo di Cristoforo Colombo fa finalmente rientro in Italia: ad annunciarlo il Dipartimento di Sicurezza Interna degli Stati Uniti. Si tratta di una delle trenta prime edizioni dello scritto dell'esploratore che, nel 1493, annuncia le sue scoperte nel continente americano al re di Spagna Ferdinando e alla regina Isabella.
La lettera ha viaggiato da Dallas a Roma -
L'epistola, stampata a Roma nel 1493, era stata trafugata in epoca antecedente al 1988 dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. Le otto pagine scritte in latino e di straordinario valore erano nelle mani di un ricco collezionista di Dallas. L'uomo ne era però in possesso in buona fede e, una volta venuto a conoscenza della provenienza illecita, ha collaborato con la procura di Philadelphia. Il generale Vincenzo Molinese, comandante dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, ha confermato che "l'indagine è stata avviata nel 2012 e il collezionista, che l'aveva acquistata per un milione e mezzo di dollari, appena saputo di cosa si trattava non si è opposto".
La cerimonia di restituzione si è tenuta al Ministero della Cultura, con la partecipazione di Gennaro Sangiuliano. Nel corso della celebrazione il ministro ha ribadito che "con il presidente Luca Zaia abbiamo deciso di fare una grande mostra a Venezia su Cristoforo Colombo. Ci metteremo un annetto ma sarà un modo per celebrare questo grandissimo e importantissimo ritorno. Abbiamo anche pensato di farla itinerante e portarla anche, ad esempio, a Genova".
La criminalità organizzata dietro al commercio illegale delle opere -
Come confermato dall'Acting Director del Dipartimento di Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Patrick J. Lechleitner, "il saccheggio e il furto di manufatti storici e culturali è una delle forme più antiche di criminalità organizzata transfrontaliera che risale alle prime esplorazioni del nuovo mondo e purtroppo persiste ancora oggi". Secondo le stime dell'Interpol, il fatturato generato da questo genere di crimini ammonta a 10 miliardi di dollari l'anno. Proprio in questo mercato illecito erano finiti alcuni rari incunaboli di Cristoforo Colombo, già oggetto di monitoraggio da parte degli investigatori americani per la presunta presenza di falsi e di altri documenti rubati da biblioteche italiane ed europee.
L'impresa è stata possibile grazie alla stretta collaborazione tra i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale con gli investigatori americani dell'Homeland Security Investigation. Resta dunque salda la collaborazione tra Italia e Stati Uniti nella lotta alla malavita, dalle indagini sul traffico di stupefacenti alla tutela del patrimonio culturale. "Il recupero della lettera rappresenta una testimonianza del lavoro di squadra e della perseveranza degli italiani e degli americani che lo hanno reso possibile", ha spiegato l'incaricato d'affari dell'Ambasciata statunitense Shawn Crowley.