"Ho dato mandato al mio avvocato Vinicio Nardo affinché tuteli in ogni sede competente la mia onorabilità". Così Geronimo La Russa, il figlio maggiore di Ignazio La Russa, risponde alle parole pronunciate da Roberto Vecchioni al festival “La Gaberiana” a Firenze. Intervistato dal giornalista Andrea Scanzi, il cantante ha rispolverato un vecchio aneddoto sul figlio del presidente del Senato risalente al 1997.
La festa a casa di Vecchioni -
“È passato tanto tempo e la posso raccontare anche perché ormai è andata in prescrizione", ha detto Vecchioni, "mia figlia aveva 14 anni". Il cantante ha raccontato di una festicciola a casa, dove sarebbe stato presente anche Geronimo La Russa. “Per la prima volta mia figlia volle fare una festicciola da sola in casa con quattro amiche", ha continuato il cantante, "voleva che andassimo fuori, siamo andati a casa di mamma che era vicina. Dopo pochissimo che era iniziata la festa è cominciata ad arrivare gente, ragazzi di 17, 18 e 19anni, ma anche molti minorenni”. Vecchioni ha proseguito spiegando che i ragazzi "sono entrati in casa, mi hanno rubato di tutto, tutti i portasigari che avevo, hanno spaccato un bel po’ di roba e sono andati addirittura a rubarmi le t-shirt e le mutande. Non ho capito perché le mie mutande, un feticismo assoluto”.
La replica di Geronimo La Russa -
Immediata la replica di Geronimo La Russa, che in una nota ha fatto sapere: “Vecchioni, che già all'epoca in cui ero minorenne incentrò le sue attenzioni solo sul figlio diciasettenne di un deputato di destra, cioè mio padre, a distanza di 26 anni dovrebbe sapere benissimo che nei miei confronti non ci fu alcuna imputazione e che non fui affatto 'perdonato', in quanto il perdono giudiziale può essere concesso solo a chi è imputato e colpevole e io non lo sono mai stato". Ha continuato: "Altri giovani conoscenti che parteciparono alla festa della figlia di Vecchioni ebbero invece conseguenze giudiziarie e io ne presi immediatamente le distanze. È incredibile che Vecchioni, intervistato dal noto giornalista del Fatto, Scanzi, provi a gettare immotivatamente e falsamente discredito su me e sulla mia famiglia già oggetto in questi giorni di particolare attenzione mediatica".