LA BATTAGLIA A HOLLYWOOD

Tom Cruise scende in campo nello sciopero degli attori e fa da mediatore

 La star di "Top Gun" ha sospeso le riprese del suo prossimo "Mission Impossible" e ha lanciato appelli alle parti per cercare di smussare le rispettive posizioni

© IPA| Tom Cruise compie 60 anni: una forma da vero “Top Gun”

Tom Cruise scende in campo nello sciopero degli attori di Hollywood e fa da mediatore. Alcuni nomi famosi come Jason Sudeikis, Rosario Dawson di Mandalorian e Mark Ruffalo si sono già schierati in piazza con i sindacalisti contro la linea dura adottata dai produttori. E ora, solidale con i colleghi, la star di Top Gun ha immediatamente sospeso le riprese del suo prossimo "Mission Impossible" e ha lanciato appelli alle parti per cercare di smussare le rispettive posizioni.

Tra i divi di Hollywood, Tom Cruise è quello che forse più ha fatto per riportare il pubblico nelle sale dopo la pandemia. E' anche una star che per la sua penultima performance in "Top Gun: Maverick" ha guadagnato cento milioni di dollari grazie a un accordo percentuale sui biglietti venduti, cifra che fa impallidire il reddito medio di uno dei suoi tanti colleghi di "serie B".

La mediazione di Tom Cruise -

 L'attore, secondo quanto ha appreso "Hollywood Reporter", ha partecipato a un tavolo di trattativa via Zoom con la Alliance of Motion Picture and Television Producers chiedendo di ascoltare le preoccupazioni del sindacato sull'intelligenza artificiale e sulle paghe dei "cascatori". Allo stesso tempo, il Maverick del Top Gun 2022 ha implorato la Sag di rivedere l'intransigenza sulle promozioni dei nuovi film: inquieto per il fragile stato dei botteghini nonostante la ripresa post Covid, Cruise ha chiesto di concedere più larghe esenzioni alle apparizioni pubblicitarie dei suoi colleghi. Le regole della Sag proibiscono categoricamente, durante lo sciopero, la partecipazione a "convention, interviste, tour o attività promozionali attraverso i social".    

L'agitazione del 13 luglio -

 L'agitazione, scattata il 13 luglio, si è sovrapposta allo sciopero degli sceneggiatori provocando di fatto uno stop totale di tutte le attività di Hollywood. Mantenere la credibilità, per le superpagate star di "serie A", è difficile: molti, come Cruise, ma anche Matt Damon, George Clooney, Bradley Cooper e Brad Pitt, hanno più di un tesserino sindacale: non solo come attori (in sciopero), ma anche come registi (che hanno chiuso l'accordo con la Amptp un mese fa) e come membri della Guild dei produttori.

La battaglia di Matt Damon -

 Parlando sul tappeto rosso di Oppenheimer a Londra, l'ultimo prima dell'inizio ufficiale dell'agitazione, Matt Damon ha ricordato all'opinione pubblica che lo sciopero riguarda questioni "di vita o di morte" per colleghi che fanno fatica a sbarcare il lunario: "Devono guadagnare almeno 26 mila dollari all'anno per qualificarsi per la mutua". Secondo Shaan Sharma, attore e membro del board del sindacato, solo il 12,7% per cento degli iscritti alla Sag arrivano a questa paga minima, mentre Damon ha incassato un cachet tra i 30 e i 40 milioni per il suo penultimo film "Air - La Storia del Grande Salto".