Con il caldo che fa, la cosa più sensata sarebbe fare un tuffo nel mare o lago di turno, oppure concedersi una passeggiata in montagna, magari lungo qualche sentiero alberato. Di contro non tutti hanno situazioni simili a portata di mano, e per molti le ferie sono ancora lontane; di conseguenza abbiamo pensato a un "dittico" di opere (film e videogioco) ideale per allontanarsi dall’afa e dalle preoccupazioni quotidiane.
Per imbarcarsi in questo viaggio occorre fare un salto nel passato; nel 1986, per essere più precisi, quando Madonna dominava le classifiche con Papa Don't Preach e una bella fetta di adolescenti sognava di sfrecciare lontano dalla scuola, dai compiti e dalla noia a bordo di automobili da sogno lanciate a tutta birra verso orizzonti blu.
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Automobili come la Ferrari Testarossa Spider di Out Run, classico dell'era retrogaming ideato da SEGA e il game designer giapponese Yu Suzuki, oppure come la 250 GT California Spider guidata da Matthew Broderick in "Una pazza giornata di vacanza" (noto come "Ferris Bueller's Day Off", in originale), film scritto e diretto dal compianto John Hughes, all’epoca già piuttosto famoso per altre pellicole generazionali come "Sixteen Candles - Un compleanno da ricordare", "La donna esplosiva" e soprattutto l’indimenticabile "Breakfast Club".
Suona sempre sorprendente quando lo spirito dei tempi prescinde da chilometri e tradizioni per alzare ponti tra opere apparentemente molto diverse tra loro; eppure la cultura popolare è piena zeppa di affinità del genere, conseguentemente non dovremmo meravigliarci troppo davanti alla capacità, tanto del racing game di Suzuki quanto della commedia di Hughes (usciti, appunto, nel 1986, a meno di tre mesi di distanza), di intercettare e descrivere alla perfezione la leggerezza pop di metà Ottanta, ma anche la tensione all’escapismo tipica degli adolescenti dell’epoca, così diversi dai loro genitori ma anche dai fratelli maggiori.
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Ovviamente, i media in ballo sono diversi: da una parte il film ci racconta per filo e per segno tutte le tribolazioni di Ferris, Sloane e Cameron (quest’ultimo interpretato da Alan Ruck, recentemente candidato all’Emmy per Succession), il trio di amici che decide di marinare la scuola e prendersi una vacanza alla volta di Chicago, mentre il videogioco non si perde troppo in dettagli riguardo la coppia di protagonisti - una sorta di Bonnie e Clyde in chiave postmoderna - anche perché all’epoca, soprattutto se parliamo di classici del retrogaming, la narrazione emergeva soprattutto in sottofondo, quando c’era.
Eppure sarebbe impossibile non segnarsi le analogie tra queste due opere: le Ferrari, il ruolo significativo giocato dalla musica (The Beatles e The Smiths da una parte, Hiroshi Kawaguchi dall’altra), la gioventù, l’estate, ma soprattutto un incredibile senso di libertà, di "orizzonte", che nonostante qualche piccolo acciacco è arrivato fino ai giorni nostri sostanzialmente intatto.
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Difficile tuttavia affermare che Out Run o "Una pazza giornata di vacanza" non siano invecchiati di un giorno, fosse anche solo per questioni banalmente tecniche, prima ancora che linguistiche; ciononostante hanno conservato entrambi una certa freschezza sia rispetto a tanti film o videogame degli anni Ottanta, sia in termini generali, forse perché segnavano l’avanguardia già ai tempi dell’uscita.
Soprattutto l’opera di Suzuki, che nel corso degli anni è diventata un punto di riferimento per il genere arrivando a influenzare moltissime produzioni simili dal taglio arcade (ma non solo), ripresentandosi puntuale a ogni nuova generazione di console e rinnovando il proprio successo attraverso seguiti canonici o spirituali (come il più recente Horizon Chase).
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Oggi è possibile dare una chance a entrambi recuperando comodamente il gioco su Nintendo Switch grazie all’iniziativa Sega Ages, mentre per gustare "Una pazza giornata di vacanza" è disponibile l’ottima edizione Blu-ray o quella digitale, accessibile anche in streaming: per distrarsi da questo caldo non c’è accoppiata migliore, provare per credere.