Un sistema di intelligenza artificiale sta osservando ogni giorno milioni di automobili nello stato di New York, riuscendo a individuare tragitti sospetti compatibili con il traffico di droga. La tecnologia viene usata quotidianamente dalla polizia newyorkese e ha condotto, nei primi mesi del 2022, all'arresto di David Zayas. L'uomo aveva infatti percorso più volte in un anno itinerari noti per il traffico di droga, ed era stato poi trovato dalla polizia con oltre cento grammi di cocaina. Il caso, di cui non si è parlato molto in Italia, dimostra tutta l'utilità dei sistemi di AI nell'identificazione di comportamenti criminali. I rischi per la privacy, però, non sono pochi, e c'è chi teme una rete di sorveglianza ancor più vasta e pervasiva.
Zayas arrestato per traffico di droga -
Il 10 marzo del 2022 David Zayas era alla guida della sua automobile, una Chevrolet grigia. L'uomo stava percorrendo la Hutchinson River Parkway, a Scarsdale, comune della contea di Westchester, nello stato di New York. La strada era conosciuta per essere molto frequentata dagli spacciatori di droga: questo ha portato la polizia a intercettare la vettura e a perquisirla. Al momento del fermo, gli agenti hanno trovato 112 grammi di cocaina, insieme a una pistola semiautomatica e a 34 mila dollari in contanti. Immediato l'arresto con l'accusa di traffico di droga. Un anno dopo, l'ammissione di colpevolezza da parte dell'uomo.
Un arresto tramite AI -
Una vicenda come tante, se non fosse per lo strumento utilizzato dalla polizia per identificare come "sospetto" il comportamento del veicolo: un sistema di intelligenza artificiale. Si trattava della tecnologia Automatic License Plate Recognition (ALPR), uno strumento che scava nei database contenenti le migliaia di targhe di automobili dello stato di New York. Utilizzata solitamente per cercare targhe collegate a singoli reati, come violazioni del codice stradale o patenti scadute, nel caso di Zayas venne usata per la prima volta per esaminare il comportamento alla guida di ogni singola auto passata davanti a una delle 480 telecamere della contea di Westchester nel corso dei due anni precedenti.
ALPR esamina comportamenti alla guida "sospetti" e identifica le vetture -
L'AI è dunque in grado di riconoscere schemi di movimento "sospetti", riconducibili al traffico di droga. Era proprio il caso di Zayas: secondo quanto dichiarato dal procuratore del Dipartimento di giustizia, tra ottobre 2020 e agosto 2021 l'uomo aveva effettuato nove viaggi dal Massachussets a diverse località di New York, seguendo itinerari noti per essere seguiti dagli spacciatori e soggiornando per periodi brevi. Individuati gli spostamenti "sospetti", l'AI è in grado di identificare la vettura in questione, anche quando la targa non è ben visibile: è infatti capace di riconoscere il modello, la marca e il colore dei veicoli. Un valido alleato, dunque, della polizia di New York. Un valido strumento per la lotta alla piccola criminalità.
Sviluppata da Rekor e diffusa in 23 dipartimenti e governi -
La tecnologia ALPR è stata sviluppata da Rekor, società che si definisce come una piattaforma di "intelligence stradale" supportata dall'intelligenza artificiale. La compagnia opera sul Nasdaq e ha raggiunto i 125 milioni di dollari di capitalizzazione. Il punto di forza del suo software è che non richiede di installare nuove telecamere: lo strumento può essere facilmente implementato su quelle già presenti sul territorio, sia pubbliche sia private. Un asset che ha permesso a Rekor di vendere la sua tecnologia ALPR ad almeno altri 23 dipartimenti di polizia e governi locali in tutto il territorio statunitense, dalla Florida alla California. La società gestisce anche Rekor Public Safety Network, un database centralizzato con condivisione - fra 30 stati - dei dati sulla posizione dei veicoli. "Sono abbastanza sicuro che ora ci sarebbero più telecamere in più stati", ha dichiarato a Forbes Matt Hill, che nel 2019 aveva venduto a Rekor la sua azienda OpenALPR e che era rimasto a capo del team di scienziati fino al settembre 2022. Hill ha osservato come nel database ci fossero anche video venduti dai clienti privati di Rekor, inclusi casinò, parcheggi e catene di fast-food.
I rischi per la privacy: una vasta rete di sorveglianza -
Il vasto database centralizzato e la tecnologia ALPR hanno destato non poche preoccupazioni. A cominciare dall'avvocato di Zayas, Ben Gold, che ha contestato l'utilizzo dell'AI rivelando che la tecnologia stava osservando oltre 16 milioni di targhe alla settimana. Una "ricerca senza precedenti", attuata mediante 434 telecamere fisse, attaccate a pali e cartelli, e 46 telecamere mobili, installate sui veicoli della polizia. "Questo è lo spettro della sorveglianza moderna che il Quarto Emendamento deve cercare di evitare", ha scritto Gold. “Questo è lo sviluppo sistematico e il dispiegamento di una vasta rete di sorveglianza che invade le ragionevoli aspettative di privacy della società. Senza supervisione giudiziaria, questo tipo di sistema opera a capriccio di ogni agente che vi ha accesso". Preoccupazioni diffuse, almeno negli Stati Uniti e in Europa: un sistema di intelligenza artificiale come ALPR è sì in grado di stanare movimenti criminali, ma viene visto anche come un possibile Grande Fratello, un grande occhio che sorveglia tutto e comprime la privacy delle persone. Rischi rispetto ai quali la legge offre davvero poche protezioni ai cittadini statunitensi.