L'indagine

Colosseo, l'Antitrust avvia istruttoria su vendita dei biglietti | Russo: "Era ora"

Il sospetto dell’Agcm è che i biglietti vengano acquistati in blocco da siti che li rivendono all’interno di pacchetti turistici. L'indagine partita anche da una denuncia della direttrice del Parco archeologico

La vendita dei biglietti del Colosseo è finita sotto i riflettori dell'Antitrust. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un'istruttoria nei confronti di Società Cooperativa Culture (CoopCulture), Musement, GetYourGuide, Tiqets e Viator. L'indagine riguarda i biglietti per l'ingresso al parco archeologico del Colosseo, che comprende anche le aree di Foro Romano, Palatino e Domus Aurea.

L'indagine -

 Secondo quanto riportato in una nota dell'Antitrust, i consumatori non avrebbero la possibilità di acquistare i biglietti sul sito del rivenditore ufficiale CoopCulture, in quanto verrebbero rastrellati in massa da rivenditori secondari. Una condotta che priverebbe i consumatori della possibilità di acquistare i biglietti al prezzo ordinario.

Biglietti rastrellati dai bot e rivenduti a prezzo maggiorato -

 Dalla fine del 2022 e nella prima metà del 2023 - riferiscono varie fonti di stampa - i biglietti si sono esauriti subito dopo l'emissione sul sito di CoopCulture, rimanendo invece disponibili sulle piattaforme dei grandi operatori di intermediazione (Musement, GetYourGuide, Tiqets e Viator). Il sospetto è che queste piattaforme utilizzino sistemi automatici di acquisto (i cosiddetti "bot") per fare incetta di biglietti e poi rivenderli a prezzo maggiorato, solitamente in combinazione con altri servizi come l'audioguida, il prelievo presso l'albergo, la possibilità di saltare la fila, il giro turistico della città.

Centinaia di milioni di euro di danno per i consumatori -

 Da qui le lamentele degli utenti, che sul sito di CoopCulture non trovavano alcun ticket disponibile o che li avevano visti scomparire dal proprio carrello virtuale al momento del pagamento: per un biglietto da 18 euro ci sarebbe chi è arrivato a spendere fino a 70 euro. "Un fenomeno che crea danni economici da centinaia di milioni di euro all’anno agli utenti e che le norme finora introdotte non hanno saputo arginare”, spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi. “Per questo chiediamo al Governo di introdurre nuove disposizioni in grado non solo di bloccare il secondary ticketing, ma anche di sanzionare in modo pesantissimo quei siti che, ricorrendo a sofisticati sistemi automatici, fanno sparire i biglietti dai canali ufficiali per rivenderli poi a prezzi maggiorati”. 

Ispezioni per fermare il bagarinaggio online -

 Secondo l'Antitrust, CoopCulture non avrebbe predisposto sistemi idonei a evitare l'acquisto in massa dei biglietti. Da qui le ispezioni, nella sede della società come in quella di Musement S.p.A., condotte dai funzionari dell'Autorità con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Il Garante cercherà di fare luce sul fenomeno del bagarinaggio online, una delle piaghe che affliggono il Colosseo.

La direttrice Russo: "Era ora" -

La direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, appena saputo dell'indagine dell'Antitrust, ha detto: "Era ora. L'anno scorso ho sporto denuncia alla polizia postale per questi accaparramenti. Da lì poi è partito tutto. Anche l'indagine tuttora in corso della Guardia Finanza, con cui ci sentiamo periodicamente e teniamo riunioni anche mensili. Credo che questi siano i primi risultati".

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