UNIVERSITA'

Mancano medici? Aumentano i posti messi a concorso nei test d’ingresso: saranno quasi 20mila

Un incremento di posti da ripartire nelle università italiane: questa la proposta che il MUR sta per avanzare al Gruppo di programmazione per i Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia in italiano e in lingua inglese

© Tgcom24

Aumentano le chance degli studenti che mirano a entrare nelle facoltà di Medicina e Chirurgia degli atenei pubblici sparsi per l’Italia. Quelle per la quali, proprio in questi giorni, si sta svolgendo la seconda sessione di test d’ingresso, così come previsto dalla recente riforma sull’accesso programmato di area medica. Dal Ministero dell’Università e della Ricerca, infatti, arrivano importanti novità circa i posti disponibili per il prossimo anno. Un incremento, quello annunciato, da MUR di oltre 4mila nuovi posti destinati agli aspiranti “camici bianchi”. Una proposta che il Ministro Anna Maria Bernini presenterà nei prossimi giorni al Gruppo di programmazione per i Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia in italiano e in lingua inglese.

Medicina 2023/24: oltre 4mila posti in più a partire dal prossimo anno

La misura vuole portare a 19.944 le “matricole” messe a disposizione per il 2023/2024. Un aumento significativo che, come segnala il sito Skuola.net, supera di gran lunga la precedente richiesta, avanzata dalla Conferenza Stato-Regioni, di fissare il numero di posti disponibili a 18.133. Stando così le cose, ci troveremmo davanti a un incremento di circa il 20% in più rispetto all’anno accademico 2022-2023, quando i posti furono 15.876, di cui 14.740 posti riservati a studenti dell’Unione Europea e 1136 agli studenti provenienti da Paesi extraeuropei.

I nuovi 19.944 posti verrebbero, invece, così suddivisi: 17.942 per il corso in lingua italiana (di cui 679 destinati a studenti extra UE) e 2.002 (di cui 657 posti per gli studenti extra UE) per quello in lingua inglese, la cui prova d'ingresso è fissata per il 17 ottobre. Il MUR ha fatto inoltre sapere che gli oltre 4.000 posti in più, previsti per il prossimo anno accademico, saranno definiti e distribuiti tra i vari atenei con uno specifico decreto ministeriale.